“È sarcasmo e non diffamazione”, Travaglio vince la causa contro Renzi che lo aveva querelato per averlo definito “mitomane”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-08-19

I giudici non hanno ritenuto lesive le parole scritte e pronunciate dal direttore de Il Fatto Quotidiano contro il leader di Italia Viva

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Matteo Renzi aveva chiesto un risarcimento da 500mila euro nei confronti di Marco Travaglio, ma i giudici hanno deciso che la definizione data dal giornalista al leader di Italia Viva rientrasse nell’ambito della legittima critica (a livello personale) politica, come forma di sarcasmo, e senza gli estremi della diffamazione. E così il primo round (perché ci sono anche altre querele mosse dal l’ex Presidente del Consiglio) va al direttore de Il Fatto Quotidiano che, di fatto, è stato prosciolto da ogni accusa.

Renzi Travaglio, dare del “mitomane” non è diffamatorio

La querela era stata depositata nel novembre del 2021 e faceva riferimento a quanto scritto (e ribadito lo stesso giorno, durante il suo intervento a “Otto e Mezzo”, su La7) da Marco Travaglio nell’edizione de Il Fatto Quotidiano del 20 febbraio del 2020. In quell’occasione, infatti, il giornalista aveva definito – nel suo editoriale – Matteo Renzi un “mitomane”. Poi, ospite di Lilli Gruber, aveva rincarato la dose:

“La sua è una forma di mitomania molesta che, probabilmente, risale a fattori pre-politici che andrebbero studiati da specialisti clinici. Probabilmente vuole farci pagare colpe ataviche, non so se lo prendevano in giro da bambino, non so se vuole farci pagare il fatto che gli italiani non lo hanno capito e lo hanno bocciato più volte, che il mondo non comprende il suo genio”.

Polemiche proseguite a distanza, fino alla querela per diffamazione del novembre scorso. Ma i giudici hanno respinto l’impianto accusatorio del leader di Italia Viva con queste motivazioni:

“Tra le espressioni più forti ed incisive non si riscontrano ingiurie, contumelie od epiteti scurrili né affermazioni che aggrediscano in termini universalmente oltraggiosi il patrimonio morale. Si tratta di un attacco politico non personale e che quindi va ricondotto nell’alveo della critica politica. Nell’economia dell’intero discorso la “mitomania” è la causa e, quindi, la spiegazione della condotta politica di Renzi: in chiave sarcastica, è presentata come l’unica spiegazione possibile delle condotte descritte”.

Dunque, la prima querelle giudiziaria Renzi-Travaglio non porterà a nessuna sanzione o pagamento di 500mila euro, come richiesto dal leader di Italia Viva.

 

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