Red Ronnie si rifiuta di mostrare il green pass e non lo fanno entrare al museo | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-09-21

Red Ronnie torna alla carica, nel mirino il museo di Messina che (giustamente) non lo ha fatto entrare senza green pass

article-post

Red Ronnie è tornato all’attacco del green pass, in una esibizione di competenze e garanzie costituzionali che sarebbero stucchevoli quand’anche fosse Sabino Cassese a riproporle.

“Non ci hanno fatto entrare al Museo di Messina. Stamattina, come detto stanotte nel video da Art Gallery fadibe’, Fabio Di Bella voleva portarmi a vedere i due quadri di Caravaggio. Ma all’ingresso ci hanno chiesto di esibire il pass verde – scrive sul suo profilo Facebook il conduttore televisivo -. Io ho detto che ce l’avevo (e ce l’ho perché ieri ho fatto tampone per prendere l’aereo) ma che non intendevo mostrarlo perché la Costituzione ritiene lo stato di salute di un cittadino un dato sensibile protetto dalla privacy”.

L’ennesima persona che scrive su Facebook, piattaforma privata dove vengono inseriti i dati sensibili, che un funzionario di un’attività non ha il diritto di sapere quale sia il nome e il cognome della persona. Unico dato sensibili che emerge, oltre ovviamente all’eventuale validità o meno del certificato verde.

Red Ronnie si rifiuta di mostrare il green pass e non lo fanno entrare al museo

“Ho detto anche che gli avrei firmato una dichiarazione dove asserivo di averlo lo skif pass, ma di farmelo scannerizzare no. Nulla – continua uno degli ambasciatori no-vax -. Hanno chiamato al telefono il direttore che non ha voluto riceverci e ha detto di chiamare i carabinieri. Impedire di godere della cultura, dell’arte, della musica è un obiettivo primario di questo regime”.

Per i più coraggiosi però non è finita qui, perché tra i commenti c’è lo stesso Red Ronnie che rilancia il sostegno di un no-vax. Stefano Montanari, già noto per essere stato denunciato dai suoi infermieri. “Messaggio che mi ha mandato Stefano Montanari: Non hai capito: il problema dei musei non è il virus: è la cultura. Un popolo colto non si farebbe mai calpestare. E, allora, che cosa c’è di più ovvio di vietare la cultura? Il vecchio libro di Ray Bradbury (1953) intitolato Fahrenheit 451 ne parlava già chiaramente”, riporta il conduttore.

Potrebbe interessarti anche