Il rapper russo Walkie che si uccide a 27 anni per non andare in guerra: “La mia estrema protesta” | VIDEO

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-10-02

Il rapper russo Ivan Petunin, noto come “Walkie”, si è tolto la vita a 27 anni gettandosi dalla finestra del suo appartamento per evitare l’arruolamento

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La mobilitazione parziale voluta dal presidente russo Vladimir Putin per provare a dare una svolta alla guerra in Ucraina ha comportato la fuga dal Paese di più di 261mila cittadini che non vogliono arruolarsi con l’esercito di Mosca. Ma, oltre a chi fugge, c’è pure chi sceglie di uccidersi pur di non andare a combattere. E’ il caso del rapper russo Ivan Petunin, noto come “Walkie”, che si è tolto la vita a 27 anni gettandosi dalla finestra del suo appartamento per evitare l’arruolamento. Il giovane ha affidato a Telegram il suo ultimo messaggio: “Non sono pronto a uccidere per nessun ideale, siamo ostaggi di un maniaco. Ho scelto di rimanere per sempre nella storia come un uomo che non ha sostenuto quello che è successo”.

Le parole del rapper russo Walkie: “Il suicidio è un modo per esprimere la mia estrema protesta”

Il corpo di Ivan Petunin è stato ritrovato vicino a un edificio a più piani in via Kongressnaya, a Krasnodar, città del Caucaso russo a un centinaio di chilometri dalla Crimea. Il giovane era certo che prima o poi sarebbe stato richiamato alle armi, nonostante avesse ricevuto una dispensa provvisoria dal servizio militare per motivi di salute, dato che si stava sottoponendo a cure neuropsicologiche. “Se stai guardando questo video non sono più vivo, non posso avere sulla coscienza un omicidio e non voglio”, ha spiegato il rapper, che da sempre si era dichiarato pacifista. Il ragazzo ha definito l’invasione dell’Ucraina “sin dall’inizio molto dolorosa” e il suo suicidio come “un modo per esprimere la mia estrema protesta”. Appena qualche giorno fa, Ivan Petunin aveva pubblicato il suo ultimo album “Walk Out Boy 3”. L’ultimo pensiero del 27enne è stato per la fidanzata: “Non ti scordare di me e del fatto che ho vissuto in pace con la mia coscienza”.

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