La 12enne insultata e isolata dalla classe dopo aver confessato a una compagna di essere lesbica

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-05-28

Insulti e discriminazioni da parte dei compagni di classe in una provincia della Lombardia per una ragazzina di 12 anni che ha confessato a un’amica di essere lesbica

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Quella che prima era un’amica adesso le dice: “Ma perché non ti impicchi?”. I suoi compagni di classe le danno della “frocia di m…”. E tutto perché, dopo aver fatto coming out con la sua famiglia (che ha accolto la notizia senza alcun problema), ha pensato di dichiarare la propria omosessualità anche a una compagna di classe. Protagonista della vicenda, raccontata questa mattina su La Stampa, una ragazzina di appena 12 anni, che ha chiesto di farsi chiamare Giorgia, residente “in una provincia della Lombardia in cui la virtù cristiana è molto ostentata”. Un anno fa, quando frequentava la prima media, ha scritto su Whatsapp alla sua amica “Tu mi piaci”. Da quel momento viene bloccata sull’app di messaggistica, presumibilmente dalla madre della destinataria del messaggio. Poi per il lockdown la classe trascorre un lungo periodo in didattica a distanza, ma al ritorno in presenza l’atteggiamento di tutti i suoi compagni – si ipotizza venuti a sapere della conversazione privata – cambia radicalmente.

La 12enne insultata e isolata dalla classe dopo aver confessato a una compagna di essere lesbica

Cominciano gli atti discriminatori: le scrivono “lesbica” su un biglietto del parchimetro e glielo consegnano, marchiano il suo zaino con la scritta “frocia”. Giorgia viene schernita da tutti solo per il coraggio che ha avuto a dichiarare com’è davvero. Anche il suo modo di vestire la fa sentire isolata, non segue le mode del momento, e inoltre ha passioni molto strutturate per una dodicenne: suona il sax, la chitarra e l’ukulele, nel tempo libero studia per fare l’attrice di teatro. Nonostante il suo mondo ricco di interessi, Giorgia ha confessato di aver cominciato a praticare autolesionismo: si taglia sugli avambracci con la lametta del temperino, usa un maglione per coprire i segni. Ha cominciato sbucciandosi le ginocchia contro alcune pareti ruvide. Solo di recente la scuola ha iniziato a rendersi conto del problema, e alcuni compagni le hanno chiesto scusa.

 

(immagine di copertina: Italy Photo Press)

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