Quando Marra diceva che l'assessore Meloni era un fessacchiotto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-10-05

Adriano Meloni viene ripetutamente nominato nelle intercettazioni tra i due fratelli. Non in modo onorevole

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Il Messaggero pubblica oggi in un articolo a firma di Sara Menafra una serie di intercettazioni che riguardano Raffaele e Renato Marra nelle quali i due fratelli parlano, tra l’altro, di Adriano Meloni, assessore al commercio della Giunta Raggi, dipingendolo in modo non del tutto onorevole:

Subito dopo le elezioni, l’8luglio, è Renato a mandare al fratello la norma che potrebbe aiutarlo ad essere promosso. È un articolo della legge di stabilità che spiega che anche i dirigenti della municipale possono avere incarichi dirigenziali.
La strategia, dicono gli atti del processo Scarpellini transitati nel caso nomine (ora il sindaco Raggi rischia il rinvio a giudizio per falso e Raffaele Marra per abuso d’ufficio in favore del fratello) parte subito: «Stanno mettendo in giro voci ke il sindaco vuole nominarti comandante. Cerca di prendere contatti con De Vito. Se riesci con lui metà strada è fatta. Fai in modo di incontrarlo per caso, oppure al Terzo (municipio) dove lavora la moglie come assessore allo sport»;
Renato: «Domani devo vedere Meloni(commercio) che mi vuole incontrare. Lui sta con De Vito?»; Raffaele: «No,direttamente Casaleggio! Fatti amico lui e hai risolto il problema tuo e forse anche il mio. È un fessacchiotto, il classico bravo ragazzo. La strada di Meloni è buona, ma acchiappa anche Marcello, mi voleva direttore del terzo per parare il culo alla moglie»; Renato: «Cosa posso dirgli per portarlo dalla nostra parte?»; Raffale: «Parlagli del Terzo, a lui interessa solo quello».

virginia raggi adriano meloni
Meloni in ogni caso dovrebbe andare fiero della disistima di Marra nei suoi confronti, visto com’è finito il dirigente poi diventato “uno dei 23mila dipendenti del Campidoglio” nella vulgata senza ritegno della sindaca Raggi. In ogni caso poi il racconto prosegue:

L’incontro sembra andare effettivamente a buon fine. Dopo aver visto De Vito, il 12 luglio, Renato Marra scrive al fratello: «Ho concordato con Marcello la linea da seguire: illustrare l’attività che stiamo facendo».
Perché il piano regga, è importante che non si sappia che i fratelli Marra concordano tutto. Raffaele si raccomanda più volte: «È importante che lui non sap’ che noi ci sentiamo e soprattutto che non sa che tu conosci a essa, insomma non citare mai né me né il sindaco. Fatti amico Marcello e ti sponsorizza lui».

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