Tre giornalisti e operatori Rai positivi dopo la semifinale di Wembley davanti a 60mila tifosi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-07-09

Allarme in Viale Mazzini: quattro tra operatori e giornalisti Rai inviati a seguire le semifinali di Euro 2020 a Wembley sono risultati positivi al tampone. Chiuso il centro stampa di Coverciano

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L’Inghilterra è il Paese in cui la variante Delta corre di più, al punto che alcuni giorni fa il presidente del Consiglio Mario Draghi, in accordo con la cancelliera tedesca Angela Merkel, aveva chiesto formalmente alla Uefa di spostare la finale di Euro 2020 dallo stadio Wembley di Londra a un altro impianto in un Paese con meno contagi. Non aveva pensato però alle semifinali, giocante entrambe anch’esse a Wembley, di fronte a 60mila spettatori. E proprio di ritorno da Italia-Spagna, che ha visto gli azzurri guadagnare un posto per la finalissima di domenica, tre tra giornalisti e operatori di RaiSport sono risultati positivi al tampone. Erano tutti inviati di una “task force” messa in piedi per seguire i due match prima della finale, disputati martedì 6 e mercoledì 7 luglio.

Chiuso il centro stampa di Coverciano

Ad anticipare la notizia è stato VigilanzaTv, sito di informazione con un focus su tutto quello che succede all’interno dello schermo. A Coverciano, dove la Nazionale di Roberto Mancini si trova in ritiro prima e dopo le partite disputate in giro per l’Europa, adesso cresce la preoccupazione. Il centro stampa è stato chiuso per precauzione a tutti i giornalisti, e l’intera squadra Rai si sta sottoponendo a tamponi a tappeto. Il rischio è di non riuscire ad organizzare una squadra che garantisca la copertura della finale, visti i tempi di attesa per i risultati, l’eventuale positività di altri dipendenti Rai e i tempi stretti. La Nazionale – invece – volerà a Londra domani, ma ha affrontato l’intero periodo della competizione “in bolla” effettuando test periodici.

Il precedente dopo la trasferta in Lituania

Non ci sono allarmi quindi per un possibile focolaio interno al gruppo squadra, come successe ad esempio lo scorso 31 marzo quando, di ritorno dalla trasferta in Lituania per le qualificazioni ai Mondiali del 2022, sette giocatori e alcuni membri dello staff, tra i quali anche Daniele De Rossi, finirono per contagiarsi. Adesso tutti i calciatori sono vaccinati, e anche il fatto di aver conservata intatta la “bolla” riducendo al minimo i contatti con i media dovrebbe consentire di evitare nuove positività.

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