Fatti
Quarto, il M5S vuole le dimissioni di Rosa Capuozzo?
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2016-01-08
Il Fatto e la Stampa evocano l’idea di un addio della sindaca, ieri difesa dal Direttorio e sul blog di Beppe Grillo: «Nella gara a fare i puri c’è sempre uno più puro che ti epura»
Due giornali oggi parlano del caso Quarto e del MoVimento 5 Stelle indicando che i grillini pensano alle dimissioni della sindaca Rosa Capuozzo. Dopo la difesa d’ufficio pubblicata ieri sul blog di Beppe Grillo i 5 Stelle quindi andrebbero verso la richiesta di un passo indietro al sindaco. Tra questi c’è il Fatto Quotidiano:
Quarto, il M5S vuole le dimissioni di Rosa Capuozzo?
Nell’articolo a firma di Luca De Carolis, che proprio ieri aveva intervistato Roberto Fico, si spiega che dopo le polemiche con il PD il vero nodo per i Cinque Stelle è come e quando risolvere la grana di Quarto. «E la risposta coincide sempre più con una parola: dimissioni, per il sindaco del M5S Rosa Capuozzo. Una soluzione che è il filo rosso dei colloqui dentro il Direttorio. Dove tutti sono disposti a ragionarne, perché bisogna fermare lo stillicidio sui media, con le Comunali in arrivo. E soprattutto tenere conto di tante variabili: politiche e giudiziarie».
TUTTI RIPETONO che “Rosa è pulita e coerente”. Ma ammettono le difficoltà politiche. “La giunta ha perso due assessori e ora sarà sotto costante attacco, ce le farà a reggere?”è il nodo principale secondo molti. Ma non l’unico. Perché il fuoco di fila del Pd non smetterà. E l’in chiesta della Dda su Quarto è n pieno svolgimento. Allo spuntare di nuove intercettazioni, l’incendio verrà sempre riattizzato. E ogni parola, ogni fatto che riguardo il sindaco e quelle presunte minacce verranno sezionati.
Si può andare avanti così? Il senatore Nicola Morra lo scrive chiaro: “A Quarto come altrove non abbiamo poltrone da difendere, partecipate o appalti ai quali rimanere aggrappati.Quando necessario, siamo disposti ben volentieri a ridare la parola ai cittadini”. Ma rimangono ostacoli a un stop concordato della giunta. E il primo è Capuozzo, che di mollare non vuole saperne.
Mentre Vincenzo Iurillo, che per primo aveva parlato delle intercettazioni e delle convocazioni di Rosa Capuozzo in procura nello scorso dicembre, torna sulla questione del presunto abuso edilizio del marito della sindaca raccontando anche di un altro candidato M5S in zona costretto a un passo indietro:
Ma un presunto abuso del marito può impaurire politicamente? Nel M5s forse sì, perché nella gara a fare i puri c’è sempre uno più puro che ti epura, ed infatti c’è un retroscena: il candidato sindaco naturale del M5s, Francesco Romano, fece un passo indietro “per ragioni personali”. Al Fatto ha spiegato quali erano: “Vivo in un immobile abusivo, e condonato, di un mio familiare: il mio ritiro fu molto apprezzato nel M5S”. Perché lui era “incandidabile” e la Capuozzo no? Ulteriore contraddizione di una vicenda ancora da chiarire, che promette sviluppi sul versante giudiziario e lascia aperta ogni strada su quello politico. L’assessore alla Legalità Francesco Pisano sorride eindica lapen driveche portaal collo: “C’è il filedelle mie dimissioni, devo solo cambiare data”. Scherza. Forse.
La storia dell’appalto e di Cantone
Sulla Stampa invece un articolo di Guido Ruotolo racconta un altro retroscena a proposito di un appalto dato a un’impresa bandita da Cantone:
Anche l’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, ha acceso i riflettori sull’amministrazione grillina di Q uarto, Napoli. Dopo una interrogazione parlamentare della senatrice Pd Rosaria Capacchione, Cantone ha chiesto informazioni al Prefetto di Napoli su una impresa, su cui grava l’interdittiva antimafia, che ha avuto un appalto dal Comune di Q uarto. La vicenda riguarda una gara per la manutenzione straordinaria dell’acquedotto e della fognatura, aggiudicata per tre anni dall’Ati (Associazione temporanea d’impresa) che vede come capogruppo la « Fradel Costruzioni Soc. coop».
Il 19 novembre scorso, l’Avvocatura dello Stato notifica al Comune di Q uarto che il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso rigettando la decisione del Tar che aveva annullato l’interdittiva antimafia che gravava contro la «Fradel». Secondo la legge, il Comune di Q uarto avrebbe dovuto bloccare subito, lo stesso 19 novembre, l’appalto. E invece il sindaco ha fatto finta di nulla. Solo do po l ’ i n te r ro ga z i o n e pa rl a mentare di Rosaria Capacchione, il 22 dicembre, ha riunito la giunta comunale per approvare la prosecuzione dell’appalto triennale di gestione del servizio idrico fognario ( valore 2.744.145 euro). Prendendo atto che era stato comunicato che l’impresa discussa era stata sostituita con un’altra.
Ma soprattutto, nell’articolo di Francesco Maesano, si racconta come molti all’interno del M5S non siano affatto convinti di poter continuare con la sindaca a Quarto:
Se c’è un ricatto allora c’è anche una ricattata». La logica stringente è quella di un membro del direttorio di deputati che guida il M5S. Nella serata di mercoledì i cinque, quattro dei quali di origine campana, hanno capito che la vicenda di Quarto stava andando fuori controllo.
I Cinquestelle hanno grosse difficoltà a livello locale, ma l’ombra dell’infiltrazione della camorra nella giunta del comune alle porte di Napoli rischia di minare le fondamenta teoriche della differenza ontologica dalle altre forze politiche sulla quale Grillo e Casaleggio hanno costruito la loro creatura politica.
E allora a Rosa Capuozzo, che solo sei mesi fa aveva insediato a Quarto la sua giunta Cinquestelle, è stato chiesto di fare un passo indietro.
Non c’è solo l’inchiesta, spiegavano ieri dal direttorio dopo un primo giro di telefonate. Il timore è che sia la stessa maggioranza M5S in consiglio comunale a provocarne la caduta o lo stallo politico. Oggi i vertici Cinquestelle torneranno a confrontarsi per studiare il modo di minimizzare l’impatto della vicenda sull’elettorato, soprattutto quello storico, e per velocizzarne il più possibile la risoluzione.