Attualità
Quanto ha guadagnato la sanità privata con l’emergenza Coronavirus
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2020-05-26
Nel servizio di Paolo Mondani e Giorgio Mottola si racconta prima che la sanità privata si è messa a disposizione dell’emergenza COVID soltanto dopo l’8 marzo: prima di quella data alcuni, come la clinica Humanitas, hanno continuato a fornire le prestazioni non urgenti. E i guadagni? Finiscono in Olanda
Quanto ha guadagnato la sanità privata con l’emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19? Report ha fatto ieri i conti in tasca ai principali gruppi privati, scoprendo che parte dei loro notevoli guadagni, senza essere tassata in Italia, finisce nei Paesi Bassi, dove il premier Mark Rutte è uno degli acerrimi nemici dell’Italia quando si parla di flessibilità sui conti.
Quanto ha guadagnato la sanità privata con l’emergenza Coronavirus
Nel servizio di Paolo Mondani e Giorgio Mottola si racconta prima che la sanità privata si è messa a disposizione dell’emergenza COVID soltanto dopo l’8 marzo: prima di quella data alcuni, come la clinica Humanitas, hanno continuato a fornire le prestazioni non urgenti. Il 4 marzo, quando in tutta la Lombardia c’erano già mille malati COVID, pochissimi erano i posti letto dedicati all’emergenza. Poi i privati si sono accordati per mettere a disposizione una parte del loro personale. Solo a partire dall’8 marzo hanno cominciato a muoversi a pieno regime.
Il servizio confronta la sanità privata in Veneto con quella della Lombardia: Luca Zaia spiega che il privato nella regione rappresenta una parte minoritaria e il sistema pubblica pianifica senza confrontarsi con altri interlocutori. La spesa nel settore è aumentata ma si è ridotta la fetta dei privati dal 27 al 16%: “Ho fatto la scelta di avere i privati – dice il governatore – ma la sanità pubblica è un segno di civiltà. In Veneto non si guarda al censo, si curano tutti”. E i privati ricevono soldi solo se ricevono indirizzi e richieste delle Regioni. “Anche io sto andando in quella direzione”, sostiene Fontana. Ma attualmente la polpa va ai privati e l’osso rimane al pubblico.
La sanità lombarda e l’emergenza SARS-COV-2
Il rapporto è ormai talmente consolidato che Fontana non si rende conto di leggere i dati della sanità privata che sono pubblicati con il logo della Regione. E poi c’è il caso Olanda: mentre il premier Mark Rutte è tra quelli che osteggia la mutualizzazione del debito dell’emergenza Coronavirus e pubblicamente deride l’Italia, il gruppo Humanitas ha distribuito ottanta milioni di euro di dividendi in dieci anni e i soldi finiscono attraverso un giro di società proprio ad Amsterdam. Fontana, interrogato sul punto, fa sapere che lui si occupa della sanità pubblica e non dei dividendi dei privati.
Sanità #Lombardia
–#Maroni l’ha smantellata
–#Formigoni l’ha regalata ai privati
–#Fontana è il burattino che garantisce continuitàNon si accorge nemmeno se legge dati sulla sanità pubblica o privata, tanto il logo Regione Lombardia è ovunque e lui è un inetto totale#Report pic.twitter.com/uotNe7hrsO
— #POLiticamenteScorretto?FR© (@PolScorr) May 25, 2020
Il gruppo Humanitas è arrivato a fatturare lo scorso anno un miliardo di euro, con entrate che dipendono in massima parte da Regione Lombardia: 780 milioni di euro nel 2016 e 921 nel 2018. Proprio nel momento di crisi più nera del sistema industriale italiane. Nel 2009 aveva 17 milioni di liquidi, nel 2016 erano 128 i milioni. Gli ospedali appartengono a Teur s.p.a. ma la proprietà di quest’ultima finisce in Lussemburgo e da lì arriva in Olanda. Dove finiscono i guadagni di Humanitas, di proprietà della famiglia Rocca? Tutti ad Amsterdam, dove c’è una tassazione a zero sui dividendi.