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Quanto ci costerà il Giubileo 2015?

neXtQuotidiano 14/03/2015

Il sindaco di Roma già al lavoro per l’evento. La beatificazione di Wojtyla costò 7 milioni di euro. Nel 2000 arrivarono 30 milioni di pellegrini solo a Roma, con incassi pari a 13 miliardi di lire di allora. Ma oggi…

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«Una cabina di regia con Palazzo Chigi e con la Regione l’abbiamo già. Bisognerà allargarla anche al Vaticano per il Giubileo. Moltiplicheremo per cento i nostri sforzi. E io proporrò una gestione minimalista dell’evento, senza sfarzi né grandiosità: come, conoscendolo, vorrebbe il papa»: il sindaco di Roma Ignazio Marino si pone subito il problema dei costi dell’evento religioso annunciato ieri dal Papa. Per il sindaco di Roma Ignazio Marino, intervistato dal Messaggero, «il Giubileo va visto come una grande opportunità, non un problema. Avremo sì costi straordinari, ma il Pil della città farà un enorme balzo in avanti. Abbiamo già dimostrato l’anno scorso di saper organizzare la beatificazione di due papi, Montini e Wojtyla: quel 27 aprile arrivarono un 1,5 milione di pellegrini, 2 miliardi di persone ci hanno guardato in tv e tutto è filato liscio», ricorda Marino. «Quella giornata, costata 7 milioni di euro, mi ha insegnato una cosa importante: Roma deve ricevere risorse extra in quanto capitale della Repubblica, come Parigi e Londra. E quest’ anno, per volontà precisa del premier Renzi, il governo ci ha dato 110 milioni. Quella è la somma necessaria in un anno ordinario, ora serviranno risorse straordinarie». Sulla necessità di una manutenzione straordinaria, «stavamo già ragionando da mesi, nella preparazione del piano triennale di investimenti, e con il ministero dell’Economia abbiamo trovato gli strumenti adatti. Il governo – spiega Marino – ci ha promesso un allentamento dei vincoli del patto di stabilità degli enti locali, che ci permetta di poter investire risorse già a disposizione ma bloccate dal patto».
 
QUANTO CI COSTA IL GIUBILEO 2015
Nel Giubileo del 2000 quasi 30 milioni di pellegrini transitarono per la città eterna. L’Anno santo del 2000 vide la gestione dell’amministrazione guidata da Francesco Rutelli (con l’apporto di Paolo Gentiloni e di Luigi Zanda),:pochi mesi dopo Rutelli fu il candidato premier dell’’Ulivo contro Berlusconi, Gentiloni è un ministro di punta del governo Renzi, Zanda guida i senatori del Pd.  Il sindaco di Roma ha voluto incontrare questo pomeriggio gli assessori della sua squadra che più saranno coinvolti dal Giubileo. «Lavoreremo già da oggi pomeriggio con gli assessori più direttamente interessati – ha spiegato il primo cittadino prima di entrare in Campidoglio – quindi Pucci, Improta e Caudo. L’idea è quella di una serie di investimenti sulla città ma tenendo presente le ricuciture di alcune aree della città. Quindi investimenti sull’esistente senza pensare a grandi opere. Ci concentreremo soprattutto sulla visione d’insieme della viabilità in modo che i pellegrini possano arrivare a Roma nei luoghi di accesso alla Capitale, nei parcheggi di scambio ed entrare dentro la città con la rete della metropolitana o con quella ferroviaria. Il Giubileo è un evento che farà fare un grande balzo in avanti al Pil di Roma. Quindi è vero che tutti ora si concentrano sulle centinaia di milioni di euro che possono occorrere a migliorare viabilità e infrastrutture, ma non pensano ai miliardi di euro che arriveranno per le decine di milioni di persone che si sposteranno nella nostra città». Nel 2000 il bilancio finale delle grandi opere realizzate per il Giubileo fu presentato da Rutelli e dal ministro Bordon (si cominciò a lavorare quattro anni prima, però):

Nel parlamentino del ministero Lavori pubblici si spengono le luci e tacciono le voci per favorire la concentrazione del ministro Willer Bordon e del sindaco-commissario Francesco Rutelli sul risultato finale proiettato sulla parete di fondo. Che ‘parla’ cosi’: il 95,6% dei progetti e’ passato dalla carta alla realta’. ”Quattro anni fa, avrei messo la firma per molto meno”, confessa Rutelli. E un risultato inferiore, del resto, si e’ registrato per il piano delle opere extra Lazio, realizzato al 93%.
Più in particolare, su 821 interventi per 3.500 miliardi, ne sono stati finanziati 801 per 3.486 miliardi; 776 di questi sono stati monitorati dall’Italconsult che ne ha dichiarati 563 completati, 94 non completati ma fruibili (per un totale di 657), 43 hanno scadenze piu’ lunghe e 76 risultano invece ne’ completati ne’ fruibili: su di essi calera’ la scure del dicastero di Porta Pia che provvedera’ a definanziare i lavori, ‘accollando’ l’onere per il loro completamento alle amministrazioni locali, che a loro volta potranno rivolgersi alla Cassa Depositi e Prestiti avendo garanzie sui tempi rapidi per la concessione dei mutui.

giubileo 2015 costi

Vignetta di Ellekappa su Repubblica


 
Non era d’accordissimo, qualche tempo dopo, l’ADUC:

Iniziamo con il dire che l’85% delle opere giubilari programmate a Roma non sono state realizzate. Su 2.578 miliardi stanziati per il Comune di Roma ben 2.208 miliardi riguardano opere previste e non realizzate. Alcuni esempi? La linea C della metropolitana per 1.500 miliardi, le linee tramviarie per 213 miliardi, il passante viario Nord-Ovest per 91 miliardi, il passante ferroviario per 30 miliardi, ecc. Sono opere di tanto tempo fa, direbbe qualcuno, ricalibrate successivamente. Non e’ vero perche’ le ultime opere definanziate risalgono al 13 ottobre scorso, per 7.5 miliardi e altre ne verranno prima che l’Anno Santo finisca. I tempi sono stati strettissimi, direbbe qualcun altro. Macche’, la costruzione dell’Auditorim, appalto per 169 miliardi, e’ l’esempio lampante della capacita’ del non fare: finanziato con i fondi della legge per Roma capitale del 1990, doveva essere completato nel 1997, a tutt’oggi e’ stato costruito per il 30%. Un esempio di spreco di pubblico denaro? L’acquisto dell’apparato di controllo delle valigie a Fiumicino: doveva essere acquistato dalla societa’ Aeroporti di Roma spa, costo 37 miliardi; fu acquistato invece con i fondi del Giubileo e doveva entrare in funzione il 1° gennaio di quest’anno. E’ ancora inutilizzato perche’ le conclusioni del collaudo “….non permettono, allo stato, di adottare il provvedimento di concessione..”(Enac).
Dove sono finiti i 2.578 miliardi spesi? In miliardi di rivoli.

…E QUANTO FA INCASSARE (E CHI)
Ma il Giubileo 2015 sarà anche un grande affare. «Abbiamo stimato che, se si mette subito in campo una cabina di regia che abbia all’interno la rappresentanza delle forze produttive più importanti e, quindi, se l’organizzazione tiene, l’indotto per i settori coinvolti dal Giubileo – ovvero turismo, commercio e servizi – aumenterà tra il 15% e il 20%, ovvero milioni di euro in più durante l’anno. A questo va aggiunta la ricaduta sul piano occupazionale: anche in ragione del Jobs Act, potremmo avere tra i 15 e i 20 mila addetti in più solo a Roma», ha detto oggi il presidente della Confcommercio di Roma Rosario Cerra interpellato sul ritorno economico per la Capitale in occasione del Giubileo straordinario annunciato ieri da Papa Francesco. Nel 2000, racconta il Tempo, le strutture ricettive registrarono 78 milioni e 747 mila arrivi per un totale di 331 milioni e 45 mila presenze. Le presenze straniere aumentarono dell’8,3% mentre la clientela italiana aumentò del 6,7%. Nella Capitale si registrarono ben 30 milioni di arrivi, in aumento del 23 per cento rispetto all’anno precedente. La permanenza di pellegrini e turisti fruttò circa 13 mila miliardi di lire, 2mila miliardi in più in confronto al 1999. Ma, così come nel Giubileo 2000, saranno anche le strutture religiose a guadagnarci:

In tutta Italia si contano 200 mila posti letto gestiti da religiosi, con 3.300 indirizzi tra hotel, case per ferie, centri di accoglienza per pellegrini. Il giro d’affari è stimato in 4,5 miliardi di euro l’anno esentasse. Ma questa cifra è destinata a lievitare quasi del doppio in occasione del Giubileo. A Roma sono 5 mila i posti letto ufficialmente disponibili in ex conventi e collegi religiosi. Il giro d’affari del turismo religioso nella Capitale è stimato intorno ai 150 milioni di euro.

E quindi gli eventuali incassi andranno alle attività produttive, mentre le spese saranno a carico dei cittadini romani e italiani. Non c’è molto da giubilare, insomma.

Leggi sull’argomento: Un miliardo per il Giubileo 2015?

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