Attualità
Quando riapre la scuola regione per regione (almeno per ora)
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2021-01-05
Le scuole superiori riapriranno l’11 gennaio e non il 7 secondo quanto deciso ieri sera dal Consiglio dei Ministri. Le scuole elementari e medie riapriranno regolarmente giovedi’ 7 gennaio. Ma alcune regioni avevano già annunciato di voler prorogare la didattica a distanza fino a fine mese
Le scuole superiori riapriranno l’11 gennaio e non il 7 secondo quanto deciso ieri sera dal Consiglio dei Ministri. Le scuole elementari e medie riapriranno regolarmente giovedi’ 7 gennaio. Ma alcune regioni avevano già annunciato di voler prorogare la didattica a distanza fino a fine mese. In Friuli Venezia Giulia la scuola in presenza riapre il 1 febbraio, così come in Veneto come annunciato ieri da Luca Zaia che ha firmato ieri un’ordinanza per tenere chiuse le superiori nella regione. Ma non sono i soli presidenti a premere per un rinvio. Spiega il Corriere:
La didattica a distanza proseguirà fino al 31 gennaio anche perché magari cambierà il quadro normativo della nostra regione», diceva il governatore della Liguria Giovanni Toti, che aspettava proprio la decisione del governo per capire come comportarsi. Esattamente come il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, che spiegava: «La situazione non è chiara speriamo che il governo ci dica qualcosa in tempi certi, perché famiglie e scuole devono organizzarsi». In Emilia-Romagna si dicono pronti alla riapertura, ma negli ambienti scolastici serpeggiano i dubbi sulla possibilità di dover modificare la scelta nel giro di pochi giorni, sulla scia dei dati epidemiologici. Nel Lazio sindacati e presidi hanno dubbi sulla sicurezza della riapertura, ma la linea ufficiale del pd Nicola Zingaretti è stata sin dall’inizio di aspettare e rispettare la decisione del governo. Anche il governatore della Puglia, Michele Emiliano, aspetta il governo, pronto a intervenire rinviando la riapertura di una settimana o di 15 giorni: «Di sicuro, la Puglia in questa fase così incerta intende ridurre al minimo i rischi di contagio». Scettico pure il presidente della Calabria: «Se non ci saranno pericoli per i ragazzi la scuola riprenderà in presenza al 50%», ma «abbiamo ricevuto un parere che ci dice che la pandemia è in peggioramento», ha detto Antonino Spirlì