Punta Canna: il bagno fascista di Chioggia trasmette Faccetta nera con i saluti romani

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-08-24

Tre anni fa Gianni Scarpa e il suo stabilimento Punta Canna a Sottomarina di Chioggia divennero famosi per i cartelli fascisti in spiaggia. Oggi i protagonisti tornano a far parlare di sé per un video che circola in rete e che mostra che nel lido si trasmette Faccetta Nera e si fanno i saluti romani

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Tre anni fa Gianni Scarpa e il suo stabilimento Punta Canna a Sottomarina di Chioggia divennero famosi per i cartelli fascisti in spiaggia. Oggi i protagonisti tornano a far parlare di sé per un video che circola in rete e che mostra che nel lido si trasmette Faccetta Nera e si fanno i saluti romani. All’epoca dopo l’intervento della questura e della prefettura, che fecero rimuovere i cartelli, la procura di Venezia aprì un’indagine per apologia di fascismo (violazione della legge Scelba): ma poi i giudici archiviarono definendo le frasi di Scarpa una “libera espressione del pensiero”.

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Il video ritrae Scarpa che intona Faccetta nera dalla torretta in spiaggia. Sotto, uomini e donne in costume seguono il “capo”. Il video, scrive Repubblica, risalirebbe alla scorsa estate. La Digos di Venezia aveva denunciato Gianni Scarpa. L’imprenditore avrebbe confermato le sue dichiarazioni relative ‘allo sterminio dei tossici’, di essere contro la democrazia e di aver fatto altri richiami legati al periodo del Ventennio del Duce. Un rapporto è stato inoltrato dalla Digos alla magistratura lagunare. La prefettura ha fatto notificare a Scarpa un’ordinanza “per l’immediata rimozione di ogni riferimento al fascismo contenuto in cartelli, manifesti e scritte” presenti nel suo stabilimento balneare.
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Il prefetto di Venezia, Carlo Boffi, aveva spiegato: “La comunicazione di questa stranezza strabiliante l’ho avuta ieri mattina da un giornalista e ho dato subito mandato al questore di effettuare un sopralluogo. In base alla relazione ricevuta questa mattina, ho quindi emesso l’ordinanza, comunicando nel contempo il fatto all’autorità giudiziaria, per verificare l’esistenza del reato di apologia”.  Poi arrivò l’assoluzione. E oggi il bis. Anpi Chioggia conferma che il video si riferisce ad un anno fa, come abbiamo spiegato sopra, e aggiunge: “non sarà certo il comitato ANPI, tuttavia, a difendere quel figuro dall’opportuna campagna mediatica di sdegno che in queste ore sta montando: anzi, come ogni anno continuiamo a chiedere che sia messo in condizioni di non nuocere, attraverso magari un “Daspo urbano” dalla città di Chioggia e la sua estromissione a ogni titolo da quel contesto, oltre a un severo avvertimento agli attuali titolari della concessione balneare”.

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