Diritto all’aborto a rischio: il ddl di De Carlo e il brutto tweet di ProVita e Famiglia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-09-11

In queste settimane si è tornato a discutere di aborto in seguito alle dichiarazioni di De Carlo e al tweet dell’associazione ProVita

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Il senatore Luca De Carlo, rilasciando alcune dichiarazioni sul tema della sepoltura di feti e prodotti abortivi, ha riportato l’attenzione sul fenomeno dei cosiddetti “cimiteri dei bambini mai nati” o “cimiteri dei feti”, cioè degli spazi gestiti da associazioni di ispirazione cattolica e pro vita di cui si è parlato per la prima volta circa due anni fa, quando una donna, dopo l’aborto, ha scoperto che il feto era stato seppellito nel cimitero Flaminio di Roma in una zona apposita e soprattutto a sua insaputa. In questo caso, era stato anche riportato il nome e cognome della donna su una croce di legno in corrispondenza della sepoltura. L’esponente di Fratelli d’Italia, candidato in Veneto per la tornata elettorale del prossimo 25 settembre, ha rilasciato delle dichiarazioni a riguardo a Tpi: «Se sembra normale che una vita venga smaltita come un rifiuto speciale, a me no. Io credo che sia vita pure sotto le 28 settimane. Una donna che decide per “x” motivi, forzata, di interrompere la gravidanza, avrà il diritto di poterlo farlo, ma il feto avrà il diritto di essere seppellito».

L’articolo 7 del Regolamento di polizia mortuaria affronta la materia della sepoltura dei feti: dopo le 28 settimane di gestazione, i feti devono essere registrati all’anagrafe e sepolti. Se il feto viene espulso tra la 20esima e la 28esima settimana di gestazione, viene definito dalla legge come «prodotto abortivo» e anche in questo caso, la sepoltura è obbligatoria. Nel caso in cui invece non si raggiungano le 20 settimane, si parla di «prodotti del concepimento». Questi possono essere sepolti – se i genitori se fanno richiesta – oppure l’ospedale deve scegliere come smaltire i prodotti del concepimento: o la sepoltura a carico dell’azienda sanitaria o di associazioni del terzo settore, oppure lo smaltimento tra i rifiuti speciali dell’ospedale.

De Carlo è firmatario, insieme a Isabella Rauti e Lucio Malan, di un disegno di legge che tratta di Disposizioni in materia di sepoltura dei bambini non nati che il senatore vorrebbe ripresentare durante la prossima legislatura. Il Ddl De Carlo, Rauti e Malan propone di seppellire obbligatoriamente qualsiasi prodotto del concepimento.

L’associazione ProVita e il tweet che ha fatto discutere

Questa settimana a far discutere è stato anche un tweet di pessimo gusto pubblicato sull’account Twitter dell’associazione ProVita & Famiglia. Nell’immagine postata su Twitter si vedono due immagini ecografiche e sopra si legge la frase: «Quale dei due è stato concepito in uno stupro?». L’associazione ProVita è nota infatti per sostenere le proprie idee in modo spesso poco etico e che potrebbe urtare la sensibilità di molti utenti. L’associazione accompagna l’immagine scrivendo: «Come si può credere che dopo un terribile atto di violenza come lo stupro, sia giusto commettere un secondo atto di violenza, uccidendo un bambino innocente non ancora nato?»

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