Le proteste per Mahsa Amini e per la condizione delle donne in Iran diventano un fenomeno mondiale | VIDEO

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-10-01

La notizia dell’uccisione della giovane curda iraniana ha fatto presto il giro del mondo scatenando un’ondata di proteste che si è diffusa ovunque

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Il caso di Mahsa Amini, la 22enne picchiata a morte dagli agenti della ‘polizia morale’ che l’avevano arrestata perché non indossava correttamente il velo, ha scosso l’Iran in un modo che forse pochi immaginavano. C’è chi parla addirittura di una nuova primavera araba. Quel che è certo è che la notizia dell’uccisione della giovane curda iraniana ha fatto presto il giro del mondo scatenando un’ondata di proteste che si è diffusa ovunque. Da ogni parte del globo, adesso, le donne si tagliano i capelli in nome dell’inaccettabile morte della 22enne, un altro tragico risultato dell’illiberale regime teocratico di Teheran (la Polizia ancora adesso smentisce l’omicidio asserendo che la ragazza sia morta a causa di un malore). E, anche nel nostro Paese, così come nel resto del mondo, si scende in piazza in segno di protesta, affinché episodi del genere non si ripetano.

“Freedom Rally for Iran”: le proteste per la morte di Mahsa Amini diventano un fenomeno mondiale

A Roma e in molte altre città (oltre 150) oggi è il giorno della “Freedom Rally for Iran”, una manifestazione organizzata dagli studenti iraniani in segno di solidarietà alle proteste delle piazze iraniane per la morte di Mahsa Amini e per la condizione delle donne nel Paese, sollevazioni spesso soffocate nel sangue dagli agenti. Giovani sono scesi in strada nella Capitale tagliandosi i capelli, sfoggiando magliette, disegni col volto della ragazza uccisa barbaramente e cartelli contro il regime iraniano. A Roma, attorno alle 17, un altro momento di protesta avrà luogo davanti all’Ambasciata della Repubblica Islamica dell’Iran: “Chiediamo che intervengano presso il Governo iraniano per porre fine alla repressione in atto e per sanzionare i responsabili di questi odiosi crimini” hanno fatto sapere i Radicali, che hanno promosso la protesta.

Mentre a Breslavia, nella Polonia Occidentale, alcuni studenti iraniani si sono riuniti nelle strade del centro e, brandendo le foto di Mahsa Amini, hanno cominciato a cantare “Bella Ciao”, divenuto ormai l’inno mondiale di liberazione dall’oppressione. Il canto dei partigiani è stato intonato pure durante la manifestazione per l’Iran a Francoforte, in Germania, e nel frattempo un’altra partecipatissima “Freedom Rally for Iran” sta avendo luogo a Londra. Insomma, tutto il mondo si sta mobilitando perché Mahsa Amini abbia giustizia. E forse per l’Iran la svolta è vicina.

 

 

 

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