Gli alunni che inguaiano la prof senza Green Pass con la loro protesta

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-01-14

In una scuola media di Modena una classe ha protestato contro la propria insegnante, che non indossava la mascherina Ffp2 come da disposizioni in seguito a un caso positivo, abbandonando l’aula

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Per due giorni di fila si è presentata in classe con la mascherina chirurgica invece della Ffp2, obbligatoria per legge in quanto c’erano stati dei casi positivi nell’aula. Ma dopo aver chiuso un occhio la prima volta – come riporta la Gazzetta di Modena – i suoi studenti hanno deciso di protestare apertamente con un gesto forte, alzandosi e andandosene dall’aula. È successo in una scuola media di Modena, la Giosuè Carducci, dove la classe stava attendendo la professoressa – che già in passato si era lasciata andare a critiche al governo e all’uso di gel igienizzante e dispositivi di protezione individuale – per sostenere una verifica di due ore. Alla vista della donna ancora senza mascherina Ffp2, hanno prima provato a convincerla, ma di fronte al suo ennesimo rifiuto hanno abbandonato l’aula, mentre l’insegnante li filmava con il cellulare e annotava il comportamento dei ragazzi sul registro elettronico.

Gli alunni inguaiano la prof senza Green Pass con la loro protesta

Prima di compiere il gesto di aperta protesta, gli studenti si erano confrontati con i propri genitori e i rappresentanti per capire come comportarsi. La vicepreside e uno dei docenti di riferimento sono stati informati. L’insegnante avrebbe continuato ad insistere con discorsi negazionisti sul Covid, fino a telefonare spontaneamente il 112. All’arrivo della polizia locale, però, è stata sanzionata con una multa di 400 euro per aver violato le disposizioni anti-Covid. La nota dell’8 gennaio del Ministero dell’Istruzione chiarisce che la mascherina Ffp2 va usata anche in presenza di casi positivi in classe da parte del personale scolastico di scuola primaria e secondaria che abbia svolto attività in presenza nella classe dei casi positivi per almeno 4 ore, anche non continuative, nelle 48 ore precedenti l’insorgenza del primo caso. La professoressa è inoltre risultata sprovvista di green pass rafforzato, circostanza secondo la quale non avrebbe potuto proprio presentarsi a lezione.

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