Un giudice a Catania ferma la sceneggiata della Sea Watch

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-01-26

La procura dei minorenni chiede di far scendere gli otto minori non accompagnati. Il Viminale si prepara a fare muro sulla questione dello sbarco, avendo ben presente come finì la volta scorsa: con lo sbarco

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La storia si ripete, stavolta in forma di farsa.  I 13 minorenni presenti a bordo della Sea Watch devono sbarcare. Esattamente come era successo ad agosto, per la Diciotti, anche questa volta — dopo aver ricevuto l’esposto del garante per l’infanzia Carla Trombetta – il procuratore dei minori di Catania Caterina Ajello ha chiesto l’immediato sbarco dei minori. Con una lettera inviata a Salvini e Toninelli, la Ajello ha sottolineato come lasciare i minorenni sulla nave rappresenta «una grave violazione dei loro diritti, la cui tutela deve essere assicurata da questa autorità giudiziaria». Ma Salvini nicchia di fronte a quello che ritiene un escamotage. «Hanno 17 anni e mezzo e per il momento non scende nessuno».

C’è un giudice a Catania?

Come per la Diciotti, quindi, il Viminale si prepara a fare muro sulla questione dello sbarco, avendo ben presente come finì la volta scorsa: con lo sbarco. E anche stavolta gli eventi saranno più o meno prevedibili, a meno dell’intervento di un altro Stato europeo che decida di togliere in modo improbabile le castagne dal fuoco all’Italia portandosele in casa. Scrive con molto realismo il Messaggero oggi:

La realtà, però, è chiara a tutti: Sea Watch 3 rimarrà fuori dal porto, ridossata dalle onde a dal maltempo. Ormai è in acque italiane e a breve la situazione a bordo sarà difficile da risolvere e superare. «Abbiamo cibo al massimo per due giorni ancora», fanno sapere. Dunque,non oggi, ma prossimamente il carico di esseri umani scenderà a terra, che sia per questioni di salute o di ordine pubblico. Anche se forse, nel frattempo, le pressioni sulla Ue potrebbero aver sortito qualche effetto, e quindi aver trovato una soluzione sui paesi che potrebbero ospitarli.

sea watch olanda

Proprio per questo i professionisti della propaganda devono sparare le proprie cartucce il prima possibile: perché c’è poco tempo per continuare la sceneggiata acchiappavoti che il M5S sta portando avanti a imitazione di Salvini perché preoccupato per i sondaggi che lo danno in calo e alla faccia degli esseri umani. Intanto in serata, mentre la Sea Watch 3 è sorvegliata a vista dalla Capitaneria di porto, arriva l’ultimatum ai Paesi Bassi: accogliere i migranti, oppure ritirare la bandiera. In questo caso – prosegue Di Maio – l’Italia procederebbe al sequestro della nave. L’Olanda non cede: non prenderà in carico i profughi soccorsi al largo della Libia il 19 gennaio. «Finché non ci saranno accordi europei su soluzioni strutturali per i migranti a bordo dei barconi, i Paesi Bassi non prenderanno parte a soluzioni ad hoc», dice il segretario di Stato olandese per l’Asilo e le migrazioni, Mark Harbers. Nel frattempo, un medico a bordo parla di «persone esauste, disperate», e si mobilita anche il Garante dell’Infanzia, che chiede informazioni sui minori a bordo,  13 in tutto, di cui 8, appunto, non accompagnati.

Leggi sull’argomento: Sea Watch e l’Olanda: l’ultima buffonata di Salvini e Di Maio sulla pelle delle persone

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