A processo quattro dirigenti tra i produttori di Ciao Darwin per l’incidente al concorrente rimasto paralizzato

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-21

Gabriele Marchetti è rimasto paralizzato in seguito a un incidente nel corso delle riprese del programma Ciao Darwin nell’aprile 2019: oggi quattro dirigenti delle società produttrici del programma sono stati rinviati a giudizio

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Quattro persone sono state rinviate a giudizio a Roma per l’incidente avvenuto nell’aprile del 2019 durante le registrazioni della trasmissione “Ciao Darwin”, quando un concorrente, Gabriele Marchetti rimase gravemente ferito dopo essere caduto al gioco dei rulli nel percorso noto nel programma con il nome “Genodrome”. Il concorrente, allora 54enne, a causa di quella caduta è rimasto paralizzato. Riportò lo schiacciamento di due vertebre, con una lesione al midollo. Fu ricoverato in terapia intensiva al Policlinico Umberto I di Roma, poco dopo l’incidente suo cugino riferì al Messaggero: “Dal collo in giù è completamente immobile. Gabriele è vigile e cosciente ma non riesce a muoversi. Le sue condizioni sono critiche”.

A processo quattro dirigenti tra i produttori di Ciao Darwin per l’incidente al concorrente rimasto paralizzato

I quattro sono accusati di lesioni colpose gravissime e il gup ha fissato l’inizio del processo per il 20 aprile. Fra loro ci sono anche Sandro Costa e Massimo Porta, due rappresentati della società Rti, produttrice della trasmissione che andava in onda su Canale 5. La pm Alessia Miele ha disposto lo stesso provvedimento nei confronti di Massimiliano Martinelli, dirigente della società Maxima, che si è occupata dell’attrezzatura, e Giuliano Giovannotti della Sdl 2005, azienda che all’epoca ha avuto l’incarico di selezionare i partecipanti al gioco. I rappresentanti legali di entrambe le parti al momento stanno trattando per quantificare un risarcimento danni per le conseguenze patite da Marchetti nel caduta. Secondo gli inquirenti, il concorrente avrebbe dovuto ricevere un addestramento prima di partecipare al gioco, la cui location è finita nel mirino della Procura: attenzionata la profondità della vasca posta sotto i rulli, dal fondo rigido e profonda “appena” un metro e nove centimetri.

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