Il primo caso pediatrico di vaiolo delle scimmie in Germania: contagiata una bambina di quattro anni

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-08-09

Non sono molti i bambini colpiti dal virus che provoca il vaiolo delle scimmie: il primo caso verificato in Germania

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C’è un caso pediatrico di vaiolo delle scimmie, il primo conosciuto in Germania: è stata contagiata una bambina di 4 anni di Pforzheim, nel sud-ovest del paese. Lo ha comunicato il Robert Koch Institute (Rki), ente nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie. La piccola vive in una famiglia con due adulti infettati e non è entrata in contatto con nessuno, eccetto i parenti. Al momento non presenta sintomi. E’ stata visitata da un medico a scopo precauzionale, e sottoposta a un tampone alla gola che è risultato positivo. In Germania sono stati segnalati all’Rki 2.916 casi di Monkeypox virus in meno di 3 mesi. Quasi tutti i contagiati sono maschi; 7 le femmine.

“Secondo le conoscenze attuali, per la trasmissione dell’agente patogeno è necessario un contatto stretto”, confermano dall’Rki, ricordando che nel corso di questa epidemia la trasmissione sta avvenendo principalmente nel contesto dell’attività sessuale e che “la maggior parte delle persone infettate non si ammala gravemente”.

Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, i bambini contagiati dal vaiolo delle scimmie sono al momento un piccolo numero.

Cosa sappiamo sul vaiolo delle scimmie

Cosa è il vaiolo delle scimmie? Secondo la fondazione Umberto Veronesi si tratta di un virus che colpisce appunto le scimmie del tutto simile a quello del vaiolo umano, identificato per la prima volta in Europa nel 1958 in scimmie provenienti dal Sud-Est asiatico. Negli anni successivi sono stati segnalati alcuni focoloai. La capacità del virus di infettare specie differenti lo ha reso pericoloso per l’uomo, ma al momento la trasmissione da essere umano a essere umano avviene “con molta difficoltà”. Il contagio avviene per contatto diretto con le lesioni, con i fluidi corporei e con gli indumenti contaminati. Il virus può essere trasmesso anche tramite droplets nella fase acuta ma con un contatto ravvicinato e prolungato.

I sintomi del vaiolo delle scimmie

I sintomi della malattia sono simili a quelli dell’influenza (febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena, linfonodi gonfi, malessere generale, e spossatezza), ai quali si aggiunge la comparsa di lesioni cutanee simili a quelle del vaiolo umano: vescicole che si trasformano in pustole fino all’essiccazione. La durata della malattia è variabile tra i 15 e i 30 giorni ed ha una letalità del 10% nei soggetti sintomatici. Una cura approvata ufficialmente non c’è, ma in via sperimentale il farmaco antivirale tecovirimat e i farmaci antivirali cidofovir e brincidofovir hanno dimostrato la loro efficacia. Per quanto riguarda la prevenzione, essendo MPV un virus simile al vaiolo umano, l’utilizzo del vaccino contro il vaiolo può essere utile nel vaiolo delle scimmie. Essendo stato il vaiolo debellato, questo vaccino non è però più utilizzato su larga scala.

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