In 700.000 in piazza a Roma per il Pride sulle note di Elodie | LA DIRETTA

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-06-11

Le strade di Roma si riempiono di migliaia di persone in festa per il Pride: attesa per l’evento della madrina della manifestazione, Elodie

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Carri, striscioni, le immancabili bandiere arcobaleno e i diritti al centro di tutto: il Pride di Roma è un trionfo di partecipazione e colori. Ad uno a uno stanno arrivando i carri che animeranno il Roma Pride. C’è quello della Cgil con lo striscione “diritti verso la pace per tutto”. Complessivamente saranno venti i carri che sfileranno per il centro della Capitale sotto lo slogan ‘torniamo a fare rumore’. La partenza è stata alle 15,30.

In 700.000 in piazza a Roma per il Pride sulle note di Elodie | LA DIRETTA

C’è grande attesa per la madrina dell’evento Elodie. La festa arcobaleno a Roma è cominciata ancora prima di iniziare. Una folla tra piume, brillantini, colori sgargianti, striscioni e slogan di orgoglio, ha riempito piazza della Repubblica mentre i carri pompano musica.

Si balla già, non si riesce a stare fermi. Da pochi minuti è arrivato il carro di Muccassassina da dove si dovrebbe esibire Elodie. C’è Vladimir Luxuria e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti preso d’assalto dai giornalisti.

Il quotidiano La Repubblica scende in campo per i diritti di tutte e tutti e sfila al Roma Pride con un suo striscione in cui il nome del giornale è realizzato con i colori arcobaleno. Sotto la gigantesca scritta “il giornale dei diritti”. Una delegazione del Partito democratico sta prendendo parte al Pride: tra i presenti i deputati dem Cecilia D’Elia, Matteo Orfini e Andrea Casu, schierati dietro uno striscione con scritto ‘Siamo qui per il diritto di essere chi siamo’ oltre a quello del Pd.

pride roma

I Radicali italiani e +Europa hanno assicurato anche quest’anno la partecipazione all’iniziativa. “Dove marcia il Pride scoppia la pace”, ha scritto la leader di +Europa Emma Bonino. “I Pride, nati come rivolta contro le discriminazioni subite dalla comunità LGBTI+, oggi sono un termometro attendibile per capire il grado di salute di una democrazia: dove sfilano nella loro libertà i cittadini, tutti i cittadini, vivono meglio. Dove sono proibiti, censurati o repressi brutalmente, mancano tutte le libertà”.

 

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