Regata Storica di Venezia: per il comune le vogatrici donne “valgono” meno degli uomini

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-07-22

Il Consiglio Comunale della città ha bocciato l’emendamento che chiedeva la parificazione tra uomini e donne

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Riempirsi la bocca di tante belle parole parlando di parità di genere e poi tirarsi indietro – per motivi politici – quando c’è la possibilità di cambiare e fare la storia. Anche quest’anno si torna a parlare della disparità nei premi Regata Storica Venezia. L’evento, che si tiene ogni anno nel Canal Grande, è una rievocazione dei tempi che furono e si terrà il prossimo 5 settembre. Ma come accade da molto tempo, le donne che partecipano (sia in fase organizzativa che fattivamente, come vogatrici) subiscono in trattamento discriminatorio in termini di compenso.

Premi Regata Storica Venezia, ancora disparità tra uomini e donne

Il Partito Democratico, nella giornata di ieri – mercoledì 21 luglio – aveva presentato un emendamento per chiedere la parificazione dei premi Regata Storica Venezia. Ma il Consiglio Comunale della città lagunare ha detto no. A spiegare cosa è successo è la consigliera dem Monica Sambo, firmataria di quell’emendamento bocciato.

“La maggioranza ha bocciato il nostro emendamento che chiedeva la parificazione dei premi tra uomini e donne per la regata storica di Venezia. Era un emendamento simbolico di una portata straordinaria. In particolare a Venezia, in particolare in quest’anno per le celebrazioni dei 1600 anni dalla prima. Potevamo dimostrare che la parità si può fare e che può partire dal pubblico, perché ricordiamo che i premi della Regata Storica sono pagati con i soldi del comune di Venezia e con i bandi comunali. Riteniamo che sia stato un grave errore. Si poteva veramente lanciare un messaggio straordinario al mondo proprio sulla parità di genere che molto spesso viene dichiarata, ma poi nei fatti quando c’è la possibilità di realizzarla non lo si fa. Come in questo caso. Gravi le affermazioni di chi ha, addirittura, definito questa proposta anti-democratica. È una proposta che facciamo da alcuni anni, dopo quasi 70 anni di lavoro e di partecipazione alle regate della donne. Crediamo che sia assolutamente imprescindibile e che ormai sia una battaglia di civiltà parificare i premi”.

Una disparità già denunciata da molti anni (qui i dati raccolti dall’Agenzia Agi nel 2019) e che, vista la bocciatura dell’emendamento, proseguirà anche per l’edizione della Regata Storica del 2021. E le proteste per questa decisione del Consiglio Comunale non sono mancate.

Giulia Tagliapietra è una vogatrice e ha messo in evidenza le idee completamente fuorvianti che hanno portato alla bocciatura dell’emendamento sulla parificazione dei premi: “La cosa che mi ha fatto più arrabbiare? Sentire la consigliera Rogliani dire che sua sorella (Gloria Rogliani) non vogava per i soldi, ma per passione.Ah davvero? Perché gli altri vogano forse per i soldi? Io ho ricominciato a vogare a meno di due mesi dal parto, quando ancora avevo dolore a causa delle lacerazioni, per i soldi? Mi alzo alle 5 del mattino per i soldi? La mia compagna parte da Chirignago per venire alla Giudecca ad allenarsi per i soldi? Ovvio che tutti lo facciamo per passione. Ma qui si parla di una questione di civiltà. Grandissima delusione e amarezza sentire così tante donne in consiglio comunale dire “contraria”. Ho scritto questo post di getto, non so neanche se è in italiano ma non voglio rileggerlo, sennò poi magari potrei ripensarci e cancellarlo. Invece no, ogni tanto è giusto incazzarsi e va bene così”.

(foto: da Canale Youtube Venezia Unica)

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