Attualità
“Posso anche togliere il disturbo”: il discorso di Conte al Senato (è una fake news)
neXtQuotidiano 26/01/2021
Il falso discorso del presidente Conte è in rete da un paio di giorni. Il premier non ha mai pronunciato queste parole in Aula e non è previsto che riferisca alle Camere
Da alcuni di giorni sta circolando in rete e sui social un discorso del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che secondo chi lo sta condividendo, sarebbe stato pronunciato o dovrebbe essere letto a breve dal premier in Senato. In realtà si tratta di parole che Conte non ha mai pronunciato in Senato, e che compaiono per la prima volta in questo post pubblicato il 16 gennaio da un uomo che si è immedesimato nel premier: alla fine del testo originale (intitolato “L’amore e l’odio) c’è infatti la sua firma. E poi la precisazione dell’autore:
P.S.: Sono costretto a precisare che il post è mio e non il discorso del Presidente Conte al Senato, come erroneamente sta circolando. Mi sono solo immedesimato in lui. Mi sembrava una cosa palese perché il post era firmato ma evidentemente mi sbagliavo.Chiedo scusa se non era chiaro.
Il Primo ministro questa mattina ha rassegnato le dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica Mattarella, che ora dovrà procedere con le consultazioni. Nessun discorso è stato pronunciato alle camere e pubblicamente negli ultimi giorni (se non questo nel giorno del voto della fiducia, 19 gennaio):
E niente verrà letto nelle prossime ore. Quanto circola in rete è quindi da considerarsi una bufala.
Anche cercando su Google le parole del post su Conte diventate virali non si trova nessuna corrispondenza. Eppure se fosse un vero discorso dell’ormai dimissionario Presidente del Consiglio le sue parole sarebbero riportate da agenzie e media. Anche l’Ansa nell’analisi dell’ultimo discorso di Conte per la fiducia in Senato non cita nessuno dei passaggi riportati nel post diventato virale.
Il discorso, che non ha una fonte accertata, è quindi falso, lo riportiamo qui di seguito:
“Posso anche togliere il disturbo, ma, certamente, non perché lo dici tu o quegli altri due o tre.
Vedete, io non sono un politico di professione. La mia professione è un’altra.
Io sono stato chiamato a guidare il Governo perché c’era bisogno di una persona credibile e ce n’era bisogno perché voi non lo eravate più, non eravate più presentabili, perché voi l’avete sporcata, la politica.
L’avete macchiata in maniera idelebile.
Voi l’avete trasformata in business personale, in interessi di parte, in favoritismi di comodo. Avete trasformato il “bene comune” in “bene di pochi”, avete trasformato la solidarietà in odio, la compassione in derisione, l’amore in indifferenza.
Avete trasformato il diverso in nemico da combattere.
E lo avete gridato e lo avete rivendicato, senza nessuna vergogna.
Neanche “sei milioni di motivi” vi hanno cambiato, neanche “sei milioni di motivi” vi hanno commosso.
Neanche la puzza dei forni crematori che ancora arriva, vi ha fatto versare una lacrima.
Neanche le urla di dolore e le menti martoriate vi hanno intenerito.
Siete rimasti quelli di allora.
Persone senza umanità, senza anima, senza cuore.
Avete la visione del mondo di “esisto solo io” in un mondo di oltre sette miliardi di persone. Avete la visione del mondo di “prima noi” in un mondo globalizzato.
Conoscete solo l’amor proprio e non l’amore per il prossimo, l’amore per la falsita’ e non per la verità, l’amore per il potere e non quello per il popolo.
Io posso anche togliere il disturbo, tornare alla vita di prima, alla vita di sempre.
Non è un problema, per me.
Posso senz’altro ritornare ad insegnare e a fare l’avvocato.
E lo farei con amore e con passione, come tutte le mie cose.
Posso tornare dai miei ragazzi e posso farlo a testa alta, conscio di avere servito il mio paese, con dedizione e passione, con impegno e sagacia.
Con l’unico pensiero di fare il bene di tutti.
Il bene dei miei concittadini.
Io posso ritornare al mio lavoro, finita la mia esperienza politica.
E voi, cosa farete nella vostra futura vita?
Vi resterà solo il vostro odio.
Negli occhi, nella mente e nel cuore.”Giuseppe Conte