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Porro, la soluzione alternativa per curare il COVID che è la solita zuppa
neXtQuotidiano 01/09/2021
il giornalista di Rete4 Nicola Porro è da tempo ormai al centro, non prende posizioni sul conflitto che orbita attorni ai vaccini ma i suoi numeri aumentano
Sul sito guidato da Nicola Porro che porta il suo nome da qualche ora campeggia una nuova soluzione al Covid, l’Ivermectina. Il giornalista lo lancia come un prodotto per combattere il virus, come se volesse regalare ai suoi lettori ed indirettamente anche a noi un salto al passato. Quando i metodi per combattere l’infezione da Coronavirus erano così tanti, da essere certi che nessuno funzionava.
Lo decidono Porro, Becchi e Zibordi cosa cura o non cura il Covid?
È meglio se cercano un quarto per una briscola, altrimenti gli tocca giocare col morto, quello che gli ha dato retta e si è curato da solo con l’ivermectina. pic.twitter.com/LAc7a5uSdx— Paolo Orioli (@OrioliPaolo) September 1, 2021
Porro porta con se in questo caso non la responsabilità della falsa informazione, non è detto che lo sia. Sebbene nessuno fino ad oggi abbia avallato l’utilizzo di questo prodotto, rimane la possibilità. Quanto della stigmatizzazione dei titoli che condannano i no vax.
Porro, la soluzione alternativa per curare il COVID che è la solita zuppa. Scaricato anche da Sallusti
Porro, sebbene rivesta il ruolo di vicedirettore de Il Giornale, da un po’ di tempo rientra nella categoria di cronisti finito nell’occhio incrociato del centrodestra e del centrosinistra. Anche di quel Sallusti che è sempre stato il padre putativo dei giornalista che guardavano ad una certa parte dell’emiciclo. Come spesso accade, nella Zuppa di Porro sono stati passati al setaccio i tanti titolli del giorno e ormai da qualche tempo è lo stesso conduttore ad evidenziare titoli troppo allarmistici.
Anche la linea editoriale dettata da Augusto Minzolin non è molto affine a quella che Porro ha lanciato sul sito, alimentandola con articoli il cui contenuto non è mai troppo chiaro. Porsi in una posizione a metà del guado tra la linea governista che pone al centro la campagna vaccinale e il ribellismo delle piazze, mai come oggi inopportune, non fa fregio ad un giornalista di ormai navigata esperienza ed offre solo sponde a quella frangia di esseri umani che minacciano mobilitazioni violente ed aggrediscono cronisti.