Il vicesindaco di Terracina di Fratelli d’Italia arrestato per falso e tentata truffa

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-01-14

Pierpaolo Marcuzzi, vicesindaco di Terracina in quota Fratelli d’Italia, è stato arrestato e messo ai domiciliari perché avrebbe incitato al voto di scambio in campagna elettorale

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Per la Procura di Latina, un pezzo della campagna elettorale a Terracina che ha portato al trionfo di Fratelli d’Italia si appoggerebbe sul voto di scambio. In particolare, da una conversazione intercettata dagli investigatori poco prima delle elezioni comunali, l’attuale vicesindaco ed esponente del partito di Giorgia Meloni, Pierpaolo Marcuzzi, avrebbe detto a un interlocutore: “Gli ho detto metti sti due voti che famo uscì subito il permesso per la sanatoria”. Per questo motivo, l’uomo si trova agli arresti domiciliari insieme a un esponente di una famiglia rom di giostrai, Emiliano Suffer, quello all’altro capo del telefono: per Marcuzzi l’accusa è di falso ideologico, tentata truffa aggravata e turbativa d’asta. Suffer deve rispondere di tentata estorsione aggravata e istigazione alla corruzione. Il procuratore aggiunto Carlo Lasperanza e il sostituto Antonio Sgarrella hanno chiesto e ottenuto l’arresto del vice-primo cittadino – come riporta Repubblica – ritenendolo protagonista di un “sistema” di rapporti illegittimi con la famiglia rom molto importante sul territorio, che ha avuto in gestione per lungo tempo un luna park, con presunte gare inquinate a favore di imprenditori amici. L’inchiesta complessiva riguarda venti persone, ed è durata circa due anni.

Il vicesindaco di Terracina di Fratelli d’Italia arrestato per falso e tentata truffa

Un periodo di tempo nel quale Suffer aveva stretto rapporti con le istituzioni locali. In un’altra intercettazione con il presidente del consiglio comunale Gianni Percoco, mentre parla di alcuni problemi con i permessi per le attrazioni, lo si sente dire: “Viè n’attimo qua, viè n’attimo qua che qua succede un guaio oggi te lo dico…nun me va de fa casini però me devono fa lavorà…allora se vieni qua mi devono risolvere la pratica tu sei l’assessore nostro e devi sta qua… se no dimme che devo fa io, acchiappo e li butto giù dalla finestra e ci metto 5 minuti eh”. “Il Marcuzzi – scrive il gip nell’ordinanza di custodia cautelare – ha il totale controllo di ogni ufficio comunale che riesce a gestire in modo illecito per i propri interessi”. Il giudice per le indagini preliminari che ha disposto i domiciliari parla di “uno scenario di promessa di utilità varie in cambio di voto”, aggiungendo che nel 2020 Marcuzzi “prometteva a terzi elettori direttamente e tramite interposta persona utilità consistenti in servizi e autorizzazioni amministrative del suo assessorato”.

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