Attualità

Gli scontri in piazza Santa Giulia a Torino

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-06-21

A scatenare i disordini i controlli a tappeto per il rispetto dell’ordinanza comunale che vieta la vendita di alcolici da asporto dopo le 20. L’aggressione a una poliziotta e la carica della polizia

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Ieri sera a piazza Santa Giulia a Torino ci sono stati scontri tra la polizia e i giovani dei centri sociali nel quartiere Vanchiglia, uno dei cuori pulsanti della movida torinese. A scatenare i disordini sarebbero stati i controlli a tappeto per il rispetto dell’ordinanza comunale che, a partire dalla ore 20, vieta la vendita di alcolici da asporto. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, una cinquantina di agenti sarebbero arrivati in piazza, dove già nei giorni scorsi si erano verificate contestazioni, entrando in contatto con alcuni attivisti del vicino centro sociale Askatasuna.

Gli scontri a piazza San Giulia

Il vicino centro sociale Askatasuna aveva chiamato a raccolta per protestare contro l’ordinanza della sindaca Chiara Appendino che vieta la vendita di bibite da asporto dalle 20 alle 6. In piazza Santa Giulia, dove già alla fine della settimana scorsa la presenza delle forze dell’ordine era stata contestata, è stata schierata, prima del tramonto, una cinquantina di agenti della Polizia di Stato e della Polizia Municipale.

Il caos è scoppiato quando il contingente è ripartito, lasciando in piazza pochi funzionari. Due commissari di polizia, un uomo e una donna, sono stati circondati e malmenati. Sono stati fatti immediatamente tornare gli agenti mobilitati prima e ci sono state cariche. Urla, spintoni e colpi tra i manifestanti e le forze dell’ordine, mentre molti clienti di bar e ristoranti scappavano via o si rifugiavano all’interno dei locali. Negli scontri sono rimasti feriti quattro agenti, uno colpito con una bottigliata in faccia, altri tre con lesioni più lievi. Per terra bicchieri, bottiglie e piatti in frantumi, sedie e tavoli rovesciati. Due manifestanti sono stati fermati dalla polizia. Solo dopo le 23, quando le forze dell’ordine hanno lasciato la piazza, è tornata la calma. Ma in molti locali i clienti se ne erano già andati.
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L’ordinanza anti-alcool a Torino

Oltre al poliziotto colpito con una bottigliata in faccia e al costato, altri tre hanno riportato ferite lievi. Altri due poliziotti sono stati aggrediti. Almeno due manifestanti, appartenenti a un centro sociale, sono stati fermati. La Stampa racconta oggi nella cronaca di Torino cosa è accaduto dal punto di vista di chi era in piazza:

La prima carica arriva come un’ondata. Poi ha una risacca, quindi si abbatte con ancora più forza. Travolge tutto, ribalta tavoli e sedie, calpesta corpi. Fabio Langella stava facendo cena in quell’imbuto. «Abbiamo sentito le sirene, la gente ha cominciato a correre, scappava, e dietro un muro di divise che correvano ancora più forte. Ci sono arrivati addosso». I signori della movida, i gestori dei locali, hanno facce tese. Preoccupate. Hanno visto gli scontri, i clienti seduti ai tavolini presi in mezzo alla battaglia di via Giulia di Barolo, tra piazza Santa Giulia e corso Regina Margherita.
I clienti hanno voci scosse: «Eravamo seduti lì. Siamo stati travolti da chi fuggiva, e chi provava a cercare un riparo», raccontano due ragazzi in pantaloncini corti. Hanno negli occhi le scene di panico. Fuori e dentro i locali. Perché sì, a un tratto chi era in piazzetta per cenare ha avuto una sola possibilità per sfuggire alla guerriglia: ripararsi dentro i locali mentre fuori volava di tutto.

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Il racconto dell’accaduto sulla pagina del Collettivo Universitario Autonomo – Torino


La Stampa racconta anche che in piazza sono arrivati anche l’assessore comunale Marco Giusta e il consigliere regionale di Sinistra Italiana, Marco Grimaldi per cercare di calmare gli animi.

In piazza sono rimasti ragazzi di Askatasuna e tanti altri giovani. Uno impugna il megafono e attacca la sindaca Appendino: «Finora qui a Vanchiglia non si erano mai viste scene come queste». I gestori scuotono la testa: «Hanno distrutto tutto». E intanto continuano a raccogliere tavolini, sedie e ombrelloni. E vetri.

Piazza Santa Giulia, la versione di Askatasuna

 
La pagina Facebook del centro sociale Askatasuna ha pubblicato nella notte un lungo post in cui spiega la sua versione dei fatti:

Sono arrivati 10 blindati pochi minuti dopo l’ora x (le 8 di sera), con gli agenti scesi direttamente con scudi, casco, manganello alla mano e fare minaccioso in mezzo a una folla esterrefatta: “ma sta succedendo DAVVERO?!” era il commento che si sentiva di più.
Tanti giovani e abitanti della piazza hanno iniziato a chiedergli di andarsene. Ovviamente c’eravamo anche noi. Alcuni di noi a Vanchiglia ci abitano, altri ci lavorano, altri ancora ci studiano, tutti ci facciamo politica (da ormai 20 anni). Partono cori e canti goliardici “Celerino portaci da bere!” “tout le monde deteste la police” “l’ordinanza è solo ipocrisia, non risolve i problemi e porta polizia”. Gli agenti sono nervosi e stanno facendo la solita pessima figura (la scorsa settimana erano già stati cacciati via), nonostante la palese provocazione l’atmosfera resta tranquilla, d’altronde non potrebbero essere più ridicoli con i loro scudi e manganelli per impedire l’aperitivo in una sera d’estate. Visto che nessuno dei presenti si lascia intimidire decidono di andarsene. Tutti tranne la squadra della digos. Gente che conosciamo bene nel quartiere, una degli agenti solo qualche mese fa è venuta a sfrattare una famiglia con tre bambini piccoli. Continuano a provocare, prendono insulti e poi richiamano gli agenti in antisommossa.

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Foto da: Facebook

A questo punto comincia lo SCEMPIO. Abbiamo visto tante manifestazioni anche “calde” ma mai abbiamo visto una gestione dell’ordine pubblico così FOLLE. La polizia scende manganello alla mano e carica per cento metri spaccando i bicchieri sui tavolini dei locali e spingendo la gente verso una catena che è sul lato della piazza che ha fatto da effetto transenna. Seduti ai tavolini c’erano famiglie, c’erano bambini, c’erano anche persone anziane che sono finite in mezzo alle cariche. Commercianti incazzati neri costretti a chiudere. Giovani presi da attacchi di panico. Ma anche tanta rabbia di chi non ci sta a subire le prepotenze della polizia.

C’è anche il video con la testimonianza di una barista su quello che è accaduto:

Foto copertina da Facebook

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