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“Non è vero”, la risposta di Ocean Viking alle accuse del Ministro dell’Interno Piantedosi | VIDEO
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2022-10-27
Il Ministro dell’Interno ha vietato l’ingresso nelle acque italiane alla nave della ong Sos Mediterranee
La posizione del nuovo capo del Viminale sui migranti (soccorsi e sbarchi sulle coste italiane) non sorprende. Matteo Piantedosi, infatti, era il capo di gabinetto del Ministero dell’Interno guidato da Matteo Salvini ed è stato il deus ex machina dei decreti sicurezza approvati dal governo Conte-1. E il primo atto da neo-capo del dicastero è stato quello di vietare l’ingresso di due navi delle ong con a bordo centinaia di persone soccorse tra le acque del Mediterraneo. Tra le contestazioni mosse alla Ocean Viking e Sos Humanity c’è il mancato coordinamento con le autorità che i occupano del soccorso marittimo prima di procedere all’operazione di salvataggio. Ma entrambe le ong hanno smentito questa narrazione.
Il Ministro Piantedosi sostiene che l’Italia è stata informata dei soccorsi delle ONG nel Mediterraneo solo a operazioni effettuate. La risposta di Ocean Viking
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— Il cavallo e la torre (@CavalloTorre) October 26, 2022
Piantedosi blocca l’accesso alle navi ong, la risposta di Ocean Viking
Come spiegato da Nicola Stalla – di Sos Mediterranee – a “Il cavallo e la torre” (la trasmissione condotta da Marco Damilano), la Ocean Viking ha effettuato tutte le procedure necessarie prima di procedere al soccorso:
“Sono stato messo al corrente solamente dai media delle accuse mosse alla nostra nave. Tali accuse sono totalmente false e infondate. Ocean Viking tempestivamente e sempre preventivamente il centro di coordinamento del soccorso marittimo, responsabile delle situazioni che si determinano in mare e delle azioni intraprese dalla nave, sempre e preventivamente all’operazione di soccorso. Queste comunicazioni sono anche per scritto, tramite messaggi che vengono indirizzati primariamente al centro di soccorso responsabile per l’area del sinistro, ma sono messe in copia anche agli altri centri di coordinamento per il soccorso marittimo del Mediterraneo centrale, tra cui anche l’Italia”.
Sta di fatto che alle due navi non è stato accordato il permesso di approdare sulle nostre coste e di far scendere le centinaia di persone soccorse in balia delle fredde acque del Mediterraneo.