Il peschereccio Accursio Giarratano che salva 50 migranti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-07-26

Stanotte è rimasto per ore bloccato in mare aperto dopo che l’equipaggio ha soccorso una cinquantina di migranti a bordo di un gommone, a circa cinquanta miglia da Malta. Poi è arrivata la motovedetta CP319 che li ha portati a Lampedusa

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“Non li avremmo mai lasciati alla deriva, torneremo a casa dalle nostre famiglie dopo che avremo conosciuto la loro sorte”: il comandante Carlo Giarratano del motopeschereccio di Sciacca (Ag) “Accursio Giarratano” stanotte è rimasto per ore bloccato in mare aperto dopo che l’equipaggio ha soccorso una cinquantina di migranti a bordo di un gommone, a circa cinquanta miglia da Malta, ha le idee chiare.

Il peschereccio Accursio Giarratano bloccato a Lampedusa

Sono le stesse di Gaspare Giarratano: “Noi soccorriamo con tutto il cuore i migranti in difficoltà, e lo facciamo anche come omaggio alla memoria di mio figlio morto” Non è la prima volta che a questa imbarcazione, al comando c’è Carlo, l’altro figlio di Gaspare, capita di incontrare sulla propria rotta barconi o piccole imbarcazioni piene di disperati. Succede spesso, anche perché l'”Accursio Giarratano” è un natante autorizzato alla pesca mediterranea, che può solcare le acque internazionali. “E tutte le volte noi facciamo il nostro dovere, sbracciandoci e aiutando uomini, donne e bambini, perché è giusto così”, ha detto l’armatore. “Mio figlio Accursio – ha spiegato – è morto nel 2002, dopo una lotta lunga due anni contro un male incurabile che lo aveva colpito. Se n’è andato che aveva appena 15 anni, e la nostra barca oggi porta il suo nome. Come potremmo voltarci dall’altra parte – ha aggiunto – di fronte alle richieste di aiuto che provengono da esseri umani, che possono essere anche bambini, che magari ci guardano con gli occhi di mio figlio? No, noi li salviamo, e lo facciamo anche pensando al mio ragazzo, perché lui era come noi, e da lassù ci benedice”.

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Intanto, dopo il no opposto alla “Accursio Giarratano” dall’autorità maltese alla disponibilità di un porto sicuro dove fare sbarcare il gommone, nella zona di mare dove il motopeschereccio si è fermato per assistere i migranti, è arrivata la motovedetta cp319 proveniente da Lampedusa, che ha preso in carico i migranti accogliendoli a bordo e riprendendo la propria rotta verso l’isola agrigentina. “Adesso ci sentiamo più tranquilli, possiamo tornarcene a casa”, dice il comandante del motopeschereccio Carlo Giarratano.

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