La perquisizione nella redazione di Report per l’inchiesta sulla presenza di Stefano Delle Chiaie a Capaci

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-05-24

Il conduttore di Report Sigfrido Ranucci riporta di alcune perquisizioni della Dia in redazione alla ricerca degli atti dell’inchiesta mandata in onda ieri sera che colloca il leader di Avanguardia Nazionale Stefano Delle Chiaie nella zona dello svincolo di Capaci alcuni mesi prima dell’attentato a Giovanni Falcone

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Su mandato della Procura di Caltanissetta la Dia sta perquisendo l’abitazione dell’inviato di Report Paolo Mondani e la redazione di Sigfrido Ranucci alla ricerca di atti sull’inchiesta mandata in onda ieri sera sulla strage di Capaci: il servizio metteva l’accento sulla presenza di Stefano Delle Chiaie – leader di Avanguardia Nazionale – sul luogo dell’attentato che costò la vita a Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e agli uomini della scorta Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo. “Gli investigatori – fa sapere il conduttore Ranucci – cercano atti e testimonianze anche su telefonini e pc”.

Perquisizioni nella redazione di Report per l’inchiesta sulla presenza di Stefano Delle Chiaie a Capaci

Stefano Delle Chiaie, fondatore di Avanguardia nazionale e poi cofondatore di Ordine Nuovo, scomparso nel 2019, sarebbe stato presente insieme ad alcuni boss qualche mese prima della strage per effettuare un “sopralluogo” e scoprire dove nascondere l’esplosivo. A raccontare la vicenda è Maria Romeo, moglie di Alberto lo Cicero, ex autista e guardaspalle del boss palermitano Mariano Tullio Troia detto “U Mussolini” per le sue simpatie politiche, poi pentito. Delle Chiaie avrebbe incontrato Troia e, secondo quanto Lo Cicero dice alla compagna, sarebbe stato “l’aggancio fra mafia e lo Stato”. I due avrebbero fatto un sopralluogo “dove c’era un tunnel a Capaci”, il luogo scelto poi per nascondere il tritolo usato per l’attentato. Delle Chiaie viene accostato alla mafia anche da un altro collaboratore di giustizia, il messinese Luigi Sparacio, ascoltato nell’ambito di un’indagine sulle bombe di Roma del 1993 e sulle stragi di Firenze e Millano. Sparacio ha riferito di aver incontrato a Roma il capo di Avanguardia nazionale, il quale “Dava delle strategie politiche da seguire a Cosa Nostra” e “consegnò una mappa dell’Italia con dei ‘segni fatti con la x’ che rappresentavano degli attentati da fare”.

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