Attualità
Le perquisizioni in ACEA ATO 2 per il lago di Bracciano e l'avviso di garanzia per Paolo Saccani
Alessandro D'Amato 27/07/2017
Indaga la procura di Civitavecchia. C’è un avviso di garanzia al presidente Paolo Saccani per inquinamento ambientale. I carabinieri del NOE sequestrano documentazione relativa alla captazione di acqua nel bacino
Perquisizioni presso gli uffici di ACEA ATO 2 S.p.a a Roma e notifica di un avviso di garanzia per inquinamento ambientale a Paolo Saccani, presidente dell’ente. I Carabinieri del NOE stanno sequestrando documentazione relativa alla captazione di acqua del bacino lacustre di Bracciano. Anche l’azienda Acea Ato 2 risulta indagata. Il coinvolgimento di Acea Ato 2 è in base al decreto legislativo 231 del 2001 sulla responsabilità “penale” delle imprese.
Le perquisizioni in ACEA per il lago di Bracciano
L’atto istruttorio è stato disposto dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia che ha ricevuto diverse denunce in merito alla criticità ambientale che sta interessando il lago di Bracciano. Gli inquirenti hanno quindi delegato i militari alle indagini, disponendo la contestuale esecuzione di una perquisizione locale, previa notifica di avviso di garanzia per inquinamento ambientale, presso gli uffici di ACEA ATO 2 Spa. Nella nota dei carabinieri si legge:
“Con riferimento alla criticità ambientale che sta interessando il lago di Bracciano, oggetto negli ultimi giorni di enfasi mediatica si rappresenta che sono state presentate più denunce alla Procura della Repubblica di Civitavecchia che ha delegato le indagini ai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (NOE) di Roma, disponendo la contestuale esecuzione di una perquisizione locale, previa notifica di avviso di garanzia per inquinamento ambientale, presso gli uffici di ACEA ATO 2 S.p.A. siti a Roma in piazzale Ostiense n. 2, al fine di sequestrare documentazione relativa alla captazione di acqua dal bacino lacustre”.
Nei giorni scorsi Saccani si era incontrato con Fabio Refrigeri, assessore alle infrastrutture della Regione Lazio, per trovare una soluzione sui prelievi al lago di Bracciano. Saccani era stato confermato alla guida di ACEA ATO 2 nel novembre scorso.
Perquisizioni ACEA, il conflitto con la Regione Lazio
Lo scontro con la Regione Lazio risale alla settimana scorsa, quando via della Pisana ha notificato ad ACEA lo stop alle acquisizioni di acqua del bacino di Bracciano in seguito all’abbassamento del livello del lago. In un’intervista a Sky TG24 Saccani aveva parlato di “Un atto abnorme e illegittimo ma soprattutto inutile rispetto all’obiettivo di tutela del lago”. E poi: “Interrompere la derivazione dal lago è un atto irresponsabile. Da qui a una settimana non troveremo nessuna soluzione se non quella di razionare l’acqua ai romani, a un milione e mezzo di romani, e alle attività produttive”.
Successivamente ACEA aveva presentato un ricorso al Tribunale delle Acque contro la Regione. Graziarosa Villani, presidente del Comitato per la Difesa del Lago, il 20 giugno era stata ricevuta dal procuratore di Civitavecchia e aveva presentato una denuncia-querela per chiedere il sequestro degli impianti Acea. Anche un parlamentare ha presentato una denuncia.
Perquisizioni ACEA ATO 2, il livello del lago
Il 22 luglio la Regione Lazio ha deciso di sospendere i prelievi di acqua dell’ACEA dal lago di Bracciano, vicino a Roma, per “violazione delle prescrizioni” sulla quantità che è possibile prelevare: “Un Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici (il numero 1170/1990) ha concesso all’Azienda Comunale Elettricità Acque – Acea di prelevare acqua dal lago di Bracciano per usi potabili, assicurando comunque il mantenimento delle escursioni del livello del lago nell’ambito di quelle naturali. Per tale ragione, proprio nella Relazione Generale del Progetto del Nuovo Acquedotto del lago di Bracciano, redatto dalla stessa ACEA, alla lettera B di pagina 39 si definiva il livello idrometrico minimo concesso per le captazioni, fissandolo a m. 161,90 sopra il livello del mare. Anzi, a tale proposito, si prescriveva quanto segue: ‘Verranno inserite le saracinesche di apertura e chiusura e un sifone idraulico che provveda a disinnescare automaticamente le condotte, non appena il livello dell’acqua scende sotto la quota minima di m 161,90’. Attualmente il livello del lago di Bracciano è al di sotto di questa quota minima prefissata, e ancor più lontano dallo zero idromedrico che corrisponde a quota 163,04″.
In un’intervista al Corriere della Sera il 25 luglio scorso Saccani aveva ribattuto punto per punto alle osservazioni della Regione: «Il prelievo da parte di Acea attualmente è inferiore ai 1.100 litri al secondo: noi siamo responsabili di un calo del livello delle acque solo di 1,54 millimetri al giorno, il resto, circa 8 millimetri, è dovuto all’evaporazione per il caldo e probabilmente anche ai moltissimi prelievi abusivi per pozzi privati. Con questa ordinanza la Regione dice di voler tutelare il lago ma il livello continuerà a scendere anche dopo aver bloccato le nostre captazioni con in più il risultato di aver lasciato centinaia di migliaia di persone senza acqua». E ancora: «I 161,90 metri sono un fraintendimento, non rappresentano affatto la quota al di sotto della quale la derivazione deve essere interrotta, di cui non c’è traccia nell’atto concessorio: quella è una cifra che consente una derivazione della portata massima di 8.500 litri al secondo, ben al di sopra di quella attuale di Acea». Intanto il Tribunale delle acque ha rigettato il ricorso di ACEA sulla sospensiva dello stop ai prelievi dal lago di Bracciano ordinato dalla Regione Lazio.