Perché tutti si eccitano quando il Corriere parla di massoneria?

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2014-09-24

L’editoriale di De Bortoli e le sue interpretazioni. Più o meno paracule, più o meno forzate. Intanto, la trojka…

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In Italia la massoneria è come il viagra: non appena pronunci la parola tutti si eccitano e non capiscono più niente. E questo non succede solo quando si parla di De Santis e Ciro Esposito, ma persino quando a pronunciare la fatidica parola è Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere della Sera nell’editoriale in cui spiegava perché non gli piaceva Matteo Renzi stamattina. Il periodo incriminato è questo:

Il patto del Nazareno finirà per eleggere anche il nuovo presidente della Repubblica,forse a inizio 2015. Sarebbe opportuno conoscerne tutti i reali contenuti. Liberandolo da vari sospetti (riguarda anche la Rai?) e, non ultimo, dallo stantio odore di massoneria. Auguriamo a Renzi di farcela e di correggere incorsa i propri errori. Non può fallire perché falliremmo anche noi. Un consiglio: quando si specchia al mattino, indossando una camicia bianca, pensi che dietro di lui c’è un Paese che non vuol rischiare di alzare nessuna bandiera straniera (leggi troika). E tanto meno quella bianca. Buon lavoro, di squadra.

Come possiamo osservare, in primo luogo il riferimento è al patto del Nazareno tra Renzi e Berlusconi. Ma nella sintesi (ah, la sintesi) di Giornale e Libero si capisce tutt’altro:
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Ovvero, dalla sintesi (ah, la sintesi) dei due quotidiani è misteriosamente scomparso Berlusconi e sembra che De Bortoli dica che Renzi puzza di massoneria. Il Fatto, che invece sul Patto del Nazareno costruisce il suo core business, invece la intende bene:


Ma anche qui non si può non notare qualcosa. Tutto sta a capire quello “stantìo” che scrive il direttore del Corriere. La frase di De Bortoli è volutamente ambigua: tanto che potrebbe anche pensare che “liberarlo dall’odore di massoneria” vuol dire che il patto le somiglia, nei tempi e nei modi di agire dei cappuccini (la presunta segretezza dell’accordo, i termini presuntamente mai rivelati nel dettaglio e così via), ma senza alcuna allusione diretta. Non che c’entri qualcosa la massoneria, insomma. Ma quando il direttore del Corriere della Sera parla di massoneria, con i noti precedenti sulla P2 e le recenti indagini su Bisignani, P3 e P4, tutti si eccitano. E dimenticano le tante cose intelligenti scritte da De Bortoli. E anche il riferimento alle bandiere della trojka che nessuno vuole alzare, un chiaro riferimento a chi vuole che i “gufi” del governo tifino e vogliano la protezione internazionale sul nostro paese. Con quella frase De Bortoli sommessamente segnala che la sindrome di accerchiamento di Renzi deve finire, al netto dei professionisti delle tartine e di altre amenità. Chissà se in mezzo alla caciara dei cappuccini qualcuno se n’è accorto.

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