Perché Sea Watch ha pubblicato la foto del bambino affogato nel Mediterraneo

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2016-05-31

Secondo Salvini, Libero e Il Giornale è la prova che stiamo subendo un’invasione, ma chi strumentalizza la morte di quel bambino e parla di invasione da combattere fa finta di non sapere che farlo significa prendersela con le vittime

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L’organizzazione umanitaria Sea-Watch ha diffuso ieri una foto che ritrae un volontario dell’organizzazione (si sa solo che il suo nome è Martin) mentre tiene in braccio un bambino di poco meno di un anno. Di lui non si sa nulla, nemmeno il nome. Solo che è morto annegato nel Mediterraneo. A differenza di Aylan (il bambino trovato morto su una spiaggia della Turchia) di questa piccola vittima non si sa nemmeno se sia maschio o femmina. È perfettamente anonimo, come molte delle vittime della tragedia che si compie quasi quotidianamente al largo delle nostre coste.

La soluzione di Sea Watch: accogliere non respingere

Da quel poco che si sa l’imbarcazione sulla quale viaggiava il bambino ha lasciato le coste libiche (vicino Sabrata) giovedì. Ma da subito la carretta del mare ha iniziato ad imbarcare acqua causando il naufragio delle centinaia di persone che erano a bordo. La piccola vittima è solo uno dei venticinque corpi recuperati da Sea Watch. Sono più di ottomila le persone morte nel Mediterraneo dall’inizio del 2014. Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi è estremamente riluttante a parlare di emergenza, perché significherebbe ammettere di non poter controllare la situazione. Quando Renzi dice che la situazione è la stessa dello stesso periodo dello scorso anno ha ragione: nei primi cinque mesi del 2016 sono arrivati sulle coste italiane all’incirca 46 mila migranti, la stessa cifra dei primi cinque mesi del 2015. Ma al di là dei numeri non c’è dubbio che nessuno, in Europa, sia al momento in grado di gestire quello che sta accadendo. Non è una soluzione costruire muri, innalzare barriere, chiudere i confini o proporre di bombardare i barconi. Non è una soluzione nemmeno aspettare di dover soccorrere i naufraghi ogni volta che un’imbarcazione si rovescia o affonda a poche miglia dalle nostre coste.
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Mentre Matteo Salvini continua a parlare di invasione a proposito del dramma di queste persone sulle pagine del Giornale c’è chi strumentalizza la foto del bambino annegato per attaccare Renzi e dare ragione al leader della Lega. Su Facebook il Capitano della Lega aveva definito “complici degli schiavisti e fessi” tutti coloro che non credono alla sua teoria dell’invasione (organizzata o meno) del nostro Paese.
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Sono complici degli schiavisti e fessi anche i volontari di Sea-Watch? Anche loro vanno a salvare i naufraghi. Ci sarebbe da chiedersi cosa stia facendo Salvini, ma guardando il passato sappiamo bene cosa ha fatto la Lega in materia di immigrazione quando è stata al governo. Ma c’è qualcosa che Salvini e il Giornale hanno omesso di dire, ed è comprensibile perché nel comunicato stampa di Sea-Watch viene proposta una soluzione scomoda per i leghisti:

If we do not want to see such pictures we have to stop producing them

Il che significa che l’Europa si deve impegnare a garantire un passaggio sicuro per i migranti e i rifiugiati politici. Anche Libero, si “dimentica” questo dettaglio e preferisce parlare di Sea-Watch come di  una ONGil cui obiettivo convincere le autorità europee a rafforzare i propri sforzi per la sicurezza dei migranti”.
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Sappiamo fin troppo bene cosa accade a molti di coloro che tentano di raggiungere l’Europa via mare. Non possiamo continuare ignorare cosa succede a coloro che restano intrappolati dall’altra parte del Mediterraneo.

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