Perché il piccione viola è diventato un meme di destra

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-02-17

Lo avete odiato? Lo odierete ancora di più dopo che avrete scoperto l’oscuro segreto che si cela dietro quell’innocente e fastidioso piccione che imperversa su Facebook

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Se usate Facebook e nelle ultime due settimane non stavate lavorando (e quindi eravate su Facebook) non vi sarà sfuggita l’esistenza di un nuovo set di adesivi: Trash Doves, in parole povere piccioni che fanno headbanging. In poco tempo i piccioni sono diventati un meme per normie e come sempre accade in questi casi si sono trasformati in un meme canceroso in pochissimo tempo. Perché questo è quello che succede quando persone normali trovano divertente qualcosa: invadono tutto lo spazio disponibile con quel qualcosa saturandolo. Trash Doves però ha anche un significato più oscuro e malvagio e secondo alcuni è diventato uno dei simboli dell’Alt-right al pari di Pepe the Frog, il meme che grazie alla Meme Magick ha portato Donald Trump alla Casa Bianca.
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Un momento, mi state dicendo che i meme possono far vincere le elezioni?

Sì e no. Perché come ha spiegato Douglas Haddow sul Guardian i meme, nel senso di quei piccoli atomi di comunicazione hanno giocato un ruolo importante nella campagna elettorale a stelle e strisce, così come i goffi meme gentisti sui crimini della ka$ta hanno contribuito a polarizzare e compattare parte dell’elettorato al referendum costituzionale. Il che non vuol dire che hanno convinto qualcuno ma che erano un modo semplice ed efficace per diffondere certe informazioni mantenendo al tempo stesso più livelli di lettura e inviando più di un messaggio. Qui però stiamo parlando di qualcosa che è sì un meme ma che fa parte di differente rizoma, quello trollesco. Facciamo un passo indietro di qualche mese e andiamo a quel fatidico 4 novembre 2016 quando Donald Trump vinse – sorprendendo tutti – le Presidenziali USA. La vittoria di Trump non era ancora stata compresa quando qualcuno ha addossato la responsabilità a coloro che nel corso degli ultimi mesi dello scorso anno hanno modificato il significato originario del meme di Pepe facendolo diventare uno dei simboli della Alt-right statunitense. O meglio, riuscendo a farlo percepire come uno dei paladini dei neonazisti americani. Un’operazione di trolling politico complessa che ha convinto associazioni per i diritti civili che Pepe the Frog era un simbolo violento e reazionario al punto da spingere l’Anti defamation league a chiedere che venisse considerato un “hate symbol”. Dalle parti di /pol/ una delle board di 4chan Pepe e Trump sono diventati davvero dei simboli, ma lo erano sia dal punto di vista ironico che non ironico. Un po’ si voleva provocare il disgusto degli araldi del politically correct un po’ il grande gioco della politica memetica ha finito per portare Pepe a coincidere per davvero con alcuni veri esponenti dell’Alt-right. L’hacker noto come Anonymous (o anche Anon o 4chan) in alcuni casi ha costruito un’interessante cosmogonia per spiegare a posteriori l’avvento di Pepe (e di Trump) l’inizio del suo regno sulla Terra e così sono nati il Cult of Kek e il Kekism ovvero una sorta di “religione memetica” incentrata intorno alla figura di Pepe che si è scoperto essere la reincarnazione dell’antico dio egizio KEK (termine che però significa anche approvazione, divertimento, soddisfazione, etc).
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Il lato oscuro del piccione

La parte più nota della storia di Trash Doves racconta la storia di un set di adesivi lanciato a fine gennaio 2017 che è divenuto famoso grazie ad un video tailandese che ha ottenuto su Facebook quasi cinque milioni di visualizzazioni. Era il sette febbraio 2017 e i piccioni virtuali, così come le loro controparti del mondo reale, hanno iniziato ad infestare le bacheche di pagine, gruppi e profili in alcuni casi sostituendosi in toto alla comunicazione scritta. Questo è il momento in cui il piccione ha iniziato ad essere fastidioso per tutti e in cui Anon ha iniziato a svolgere un lavoro di détournement del significato originale facendo nascere intorno al 12 febbario PEK un nuovo dio egizio reincarnato in divinità dell’Internet (c’è chi dice che il piccione sia in sostanza l’antico dio Horus) che vive a fianco al “Frog God” e diffondendo l’idea (notare la url del sito) che il piccione fosse in realtà un simbolo utilizzato dall’Alt-right/i neonazisti per comunicare tra di loro (qui un elenco del significato di ogni sticker secondo la lettura neonazista). In un modo o nell’altro questa storia, inventata di sana pianta, ha iniziato a diventare vera fino a che non è giunta all’orecchio di qualcuno che o stava trollando oppure non stava prestando attenzione a quello che stava succedendo.
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Operation: Nazi Bird

Dopo la storia di Pepe ci sarebbe potuti immaginare che non ci sarebbe stato nessuno scandalo eppure non è stato così. Ovviamente qualcuno ne ha approfittato per scrivere un pezzo satirico di finta analisi giornalistica sulla nascita del nuovo meme nazista in modo da alimentare ancora di più il cortocircuito del trolling.
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Come c’era da aspettarsi sono nati un sacco di altri meme su Pek (o secondo alcuni “Peck”) il dio messaggero di Pepe. Tutti meme che avevano lo scopo di far identificare Trash Doves con la simbologia nazista e far pensare che davvero Trash Doves fosse il nuovo simbolo dell’Alt-Right.


Ma in realtà tutto fa parte di un’operazione di trolling rivolta contro i “normie” che avevano abusato degli sticker Trash Dove. Anon, consapevole della passione per il politicamente corretto di molti utenti, ha deciso che l’unico modo per sbarazzarsi dei piccioni era quello di far credere che fossero portatori di un’ideologia malvagia e distruttiva. E a quanto pare più di qualcuno ci ha creduto. La cosa non si ferma qui perché ora Anon ha avuto un’altra idea far diventare il simbolo della Rockstar Games un altro simbolo utilizzato dagli esponenti dell’Alt-right per comunicare segretamente tra loro. E se succederà che davvero qualche neonazista utilizzerà il piccione come codice di comunicazione allora sarà il momento in cui l’ironia che diventa post ironia così come la verità diventa post truth. E pensare che per legare l’immagine del piccione alla destra complottista sarebbe bastato rivolgersi a Povia (o al simbolo della Lazio).

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