Perché Bebe Vio non ha voluto parlare dell’infezione e dell’intervento chirurgico prima delle Paralimpiadi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-08-30

In un’intervista rilasciata su Repubblica, il medico dell’atleta ha spiegato cosa le era accaduto. Ora spazio alla felicità per la 24enne veneta

article-post

Dal rischio di morire al successo ai giochi Parolimpici di Tokyo 2020, la storia di Bebe Vio non sorprende più nessuno ormai. La sua caparbietà è quella di chi la morte non la teme più, ne cavalca le emozioni e poi le mette in pedana. Perchè lì sì che è se stessa e si diverte molto. Dopo aver vinto l’oro individuale nel fioretto, la 24enne veneta ha subito ringraziato il medico che negli scorsi mesi l’aveva avuta in cura e che a suo dire le avrebbe salvato la vita. Si tratta di Riccardo Accetta, primario di Traumatologia dell’Irccs Galeazzi di Milano. Un professionista della sanità che senza saperlo è arrivato a Tokyo.

Ad aprile sarebbe potuta morire, ora porta a casa due medaglie Olimpiche: l’incredibile storia di Bebe Vio e la dedica al suo medico

“Se non fossimo intervenuti subito l’infezione non curata avrebbe portato alla setticemia, e quindi anche alla morte”, a dirlo è proprio il medico dell’atleta in una intervista rilasciata questa mattina sulle colonne de La Repubblica. Lo scorso aprile la 24enne veneta aveva raggiunto l’ospedale perchè condizionata da un’infezione che non riuscivano a curare.

“Mi sono dovuta operare e sembrava che a queste Paralimpiadi non sarei dovuta esserci. Abbiamo preparato tutto in due mesi, non so come cavolo abbiano fatto. Non credevo di arrivare fin qui, perché ho avuto un’infezione da stafilococco che è andata molto peggio del dovuto e la prima diagnosi era amputazione entro due settimane (dell’arto sinistro, ndr) e morte entro poco – aveva dichiarato la medaglia d’oro subito dopo aver conquistato il podio – Sono felice, avete capito perché ho pianto così tanto? L’ortopedico ha fatto un miracolo, è stato bravissimo, tutto lo staff lo è stato. Questa medaglia assolutamente non è mia, è tutta loro”. Aveva detto Bebe Vio negli scorsi giorni che avrebbe annunciato lei stessa le motivazioni per cui aveva saltato la sciabola a squadre, eccolo svelato, “Bebe non voleva pubblicità, non cercava alibi, doveva vedersela lei, per come è, con la sua Olimpiade – spiega così il Dottor Accetta le ragioni per cui la campionessa non aveva voluto dire nulla prima della manifestazione – La sua non è una dimostrazione di forza, ma di vita. E poi ci sono io…non proprio un campione di apparizioni”. Insomma niente alibi. Bebe non voleva fare la vittima in caso di sconfitta, e ora che ha vinto è ancora più di prima una ragazza d’acciaio. Anzi d’oro.

Potrebbe interessarti anche