Oggi la prima udienza da uomo “libero” per Patrick Zaki: una sola accusa è rimasta in piedi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-02-01

A Mansoura i giudici decideranno se far decadere l’unica accusa rimasta in piedi o rinviare, ancora una volta, la decisione finale

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“Qualunque cosa accada, sarò sempre grato alla mia città natale, alla mia università e alla mia grande famiglia per tutto questo sostegno”. Queste le parole utilizzate, via social, da Patrick Zaki alla vigilia dell’udienza del processo contro di lui. Un’udienza che inizierà questa mattina a Mansoura e sarà la prima affrontata senza aver dovuto passare la notte in carcere. Lo studente egiziano dell’Alma Mater di Bologna è in attesa del giudizio. Ma i magistrati potrebbero anche optare, ancora una volta, per un rinvio della decisione finale.

Patrick Zaki, oggi la prima udienza dopo aver riottenuto la libertà

Lo studente egiziano, che nei giorni scorsi è tornato anche a affrontare un esame universitario con un 30 e lode, è stato scarcerato lo scorso 8 dicembre dopo quasi 700 giorni di prigionia nel carcere di Tora. Arrestato il 7 febbraio del 2020 dalle autorità egiziane dopo il suo arrivo a Il Cairo, il giovane era stato accusato di diversi reati: minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento alle proteste illegali, sovversione, diffusione di notizie false, propaganda per il terrorismo. Buona parte delle accuse contestate sono state congelate e questo ha portato alla sua libertà. Una libertà parziale, visto che non potrà comunque muoversi dall’Egitto fino alla sentenza.

Resta in ballo, e solo su questo si attende il pronunciamento dei giudici di Mansoura, l’accusa di diffusione di notizie false. Secondo le autorità egiziane, infatti, un suo articolo sulla situazione e le condizioni in cui era costretta a vivere la comunità copta nel Paese Nordafricano era una fake news. E proprio su quello si è deciso di insistere. Qualora i giudici decidessero oggi di far decadere quell’accusa, Patrick Zaki tornerebbe – a due anni dal suo arresto – un cittadino libero a tutti gli effetti. L’ottimismo è forte, ma visti i precedenti non è escluso un rinvio della decisione.

Cosa vorrebbe fare dopo il verdetto di oggi

In attesa di tutto ciò, il giovane studente egiziano si è detto pronto ad aprire il suo cassetto dei sogni. E in caso di libertà, tra i suoi piani per il prossimo futuro ce n’è uno molto particolare: i Mondiali di calcio del 2022.

“Prima di tutto bisogna arrivarci. E poi posso solo sperare che non si arrivi a uno scontro diretto, perché non sarebbe una cosa bella. Tutti e due va bene? Uno dei piani per il 2022 è andarli a vedere dal vivo, i Mondiali di calcio. Sarebbe una cosa bellissima, mi sto già organizzando”.

Dopo 700 giorni passati nel carcere di Tora e i primi due mesi di una libertà solamente apparente, il sogno di assistere a un match dei Mondiali di calcio è legittimo.

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