Il video della morte di Patrick Lyoya ucciso da un poliziotto mentre era a terra

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-04-14

Il filmato risale allo scorso 4 aprile, ma il capo della polizia di Grand Rapids ha deciso di diffondere le immagini per un’operazione di trasparenza, in attesa delle valutazioni giudiziarie sulle responsabilità

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Un controllo stradale, poi la colluttazione. Alla fine quel colpo di pistola alla nuca, mentre Patrick Lyoya era sdraiato a pancia in giù. L’ennesimo episodio controverso sull’operato degli agenti di Polizia americani arrivano da Michigan e risalgono allo scorso 4 aprile, giorno in cui il cittadino afroamericano ha perso la vita a causa di quel proiettile che lo ha colpito alla testa. A diffonderle è stato il capo del dipartimento di Polizia di Grand Rapid che ora chiede di indagare per arrivare alla verità, in attesa che i giudici diano la loro valutazione sul comportamento dell’agente. Il video mostra immagini molto forti di quei minuti di colluttazione che si sono trasformati in tragedia

Patrick Lyoya, l’afroamericano ucciso con un colpo in testa da un poliziotto

Lo scorso 4 aprile, Patrick Lyoya è stato fermato dall’agente – il cui nominativo non è stato diffuso – per un controllo stradale. Secondo la versione del dipartimento di Polizia, l’uomo era alla guida di un veicolo con targa contraffatta. Nel video si vede il cittadino afroamericano fermato dall’agente che scende dall’auto e poi tenta la fuga. Il poliziotto lo insegue e inizia una colluttazione. Poi Lyoya viene bloccato a terra, con la pancia sull’asfalto. E lì si sentono le grida dell’agente: “Lascia stare il taser”. Poi estrae la pistola e, in modo molto ravvicinato, la punta alla testa dell’uomo e fa esplodere il colpo alla nuca. E ci sono anche le immagini della bodycam del poliziotto, diffuse sempre dal dipartimento di Polizia.

Qui si vede in modo più diretto cosa è accaduto, ma solo per quel che riguarda le fasi iniziali della colluttazione e quelle in cui si tenta la rianimazione dell’uomo colpito alla nuca. Nelle immagini si vede la lotta con il taser: il poliziotto prova a utilizzarlo, ma la scarica elettrica non parte dall’arma. Dopo il secondo tentativo andato a vuoto, Patrick Lyoya riesce a bloccare il taser cercando di farlo cadere dalla mano dell’agente. Poi i due finiscono a terra e, dopo alcuni secondi, arriva lo sparo alla nuca immortalato da un altro video ripreso dal passeggero a bordo di quella vettura guidata da Lyoya. Si tratta, anche in questo caso, di immagini molto forti.

I video sono stati pubblicati solamente nelle ultime ore, ma l’episodio è avvenuto lunedì 4 aprile. Negli ultimi giorni in Michigan (e in molte altre città degli Stati Uniti) si sono susseguite veglie e marce di protesta pacifica contro il comportamento della polizia americana.

Ma questi video lasciano aperti ancora molti interrogativi: perché l’agente di polizia è intervenuto da solo in questa operazione? Perché non c’erano i suoi colleghi? Perché il video della bodycam si interrompe per quasi sette minuti e non mostra l’istante dello sparo alla nuca di Patrick Lyoya? Perché il taser non ha funzionato? Perché l’agente ha concentrato la sua attenzione solo sull’uomo che, poi, è stato ucciso mentre l’altra persona che era in macchina con la vittima era lì in strada a riprendere la scena? Le risposte a queste domande dovranno darle i giudici che hanno visionato questi filmati e valuteranno il comportamento dell’agente e del dipartimento di Polizia.

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