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Parla l’uomo che ha picchiato la figlia di 8 mesi della compagna: “Mi sono disconnesso dal mio cervello”
Asia Buconi 03/10/2022
“Non me lo so proprio spiegare, mi sono improvvisamente disconnesso dal mio cervello, non ragionavo, non ero io” ha ripetuto l’uomo, un 28enne italiano, agli agenti
Il 28enne italiano fermato ieri con l’accusa di aver colpito con calci e pugni (e forse oggetti contundenti) una bimba di 9 mesi (figlia della sua compagna) mentre dormiva in culla ha confessato il terribile massacro. “Non me lo so proprio spiegare, mi sono improvvisamente disconnesso dal mio cervello, non ragionavo, non ero io” ha ripetuto l’uomo agli agenti, tentando poi di giustificarsi affermando di aver colpito la piccola solo con “schiaffi” e mai “in altro modo”. Il 28enne, di professione muratore, con alle spalle una segnalazione per droga (si trattava di una dose per uso personale) e grande appassionato di sport violenti, abita da pochi mesi con la compagna, che al momento delle violenze era assente perché a lavoro.
Calci e pugni a una bambina di 8 mesi dal compagno della madre: cosa era successo
Stando a quanto ricostruito, sabato sera la nonna della piccola, sollecitata dalla madre che era a lavoro, aveva tentato più volte di mettersi in contatto telefonicamente con il 28enne finché, non avendo ricevuto risposta, si era presentata nell’appartamento, dove aveva trovato la bambina in stato incosciente. Da qui, la chiamata al 112 e l’arrivo dei sanitari.
L’uomo aveva raccontato al personale ospedaliero che la piccola era caduta dal seggiolone, ma l’emorragia cerebrale, il trauma cranico e le varie fratture avevano spinto i medici ad allertare la Procura di Pavia, che ora ha prontamente aperto un fascicolo per tentato omicidio e disposto le indagini, affidate ai Carabinieri. La piccola, hanno fatto sapere i medici, “non si trova più in terapia intensiva e versa in condizioni stabili”.
Nel frattempo, le indagini proseguono e gli inquirenti hanno reso noto che il 28enne al momento dell’aggressione “non fosse in uno stato di alterazione causata da stupefacenti, alcolici, medicinali” e che non risultano da parte dell’uomo “precedenti aggressioni” alla bimba o alla compagna, né “problemi occupazionali ed economici”. L’uomo si trova nel carcere di Pavia per tentato omicidio aggravato dalle 8.30 di domenica.