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Paragone e il complotto di Mimma amica di Calenda e del PD

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-05-10

Ieri sera il senatore del M5S non è riuscito – a causa di alcuni fastidiosi problemi tecnici – a rispondere alle domande di una signora che gli chiedeva come mai le promesse sul Reddito di Cittadinanza non siano state mantenute. Oggi finalmente Paragone ha trovato la risposta giusta: ha scoperto che quella signora in realtà “è del PD”

Non ci sta Gianluigi “Bombatomica” Paragone a passare per quello che svicola, evita le domande “scomode” cambiando argomento. No, non è colpa sua ma dei giornalisti. Perfino del povero Corrado Formigli, uno che per carità si può accusare di tutto ma non certo di essere il giornalista più critico nei confronti del M5S del panorama televisivo italiano. E il MoVimento è il partito con il quale Paragone, ex giornalista di La 7, è stato eletto in Parlamento.

Quando Paragone si lamentava del M5S che voleva insegnagli il suo mestiere

Ma a volte il destino prende strade complicate. Un giorno Paragone conduceva uno dei programmi più populisti del palinsesto televisivo. Un programma dove – tanto per dirne una – accusava Laura Boldrini di far parte di un piano di sostituzione etnica del popolo italiano. Insomma mancavano solo i protocolli dei Savi di Sion e i teorici del complotto sul genocidio bianco per essere al completo. Ma ora la musica è cambiata. Paragone dice che «non gli piace un giornalismo in cui si vuole piegare il racconto nascondendo gli altri disperati», qualche anno fa invece diceva che non gli piaceva il modo in cui il M5S entrava «nelle dinamiche del mio lavoro di conduttore». Cosa che ovviamente ora il senatore pentastellato si sente in dovere di fare oggi quando se la prende con il conduttore di Piazza Pulita.

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In un video pubblicato su Facebook Paragone bacchetta l’ex collega de La 7 colpevole di aver mandato in onda ieri un servizio che racconta il caso di Mimma, una delle tante persone che prendono il Reddito di Cittadinanza e che ha scoperto quanta distanza c’è tra le promesse della campagna elettorale (780 euro per tutti, piano straordinario per far assumere i disoccupati, navigator, corsi di formazione, autoimprenditorialità e chi più ne ha più ne metta)  e la realtà. E la realtà cui Mimma si è trovata davanti sono 276 euro al mese di sussidio e nessun corso di formazione. Per le famose tre proposte di lavoro al centro per l’impiego invece le hanno detto di tornare a dicembre.

Il complotto di Mimma che fa propaganda per il PD e per Calenda

Ora naturalmente sono chiare a tutti – tranne a Paragone – due cose. La prima è che quello di Mimma è solo un caso tra tanti (per dire, ci sono pure quelli che hanno scoperto di aver diritto a soli 40 euro al mese). La seconda è che il problema non è il fatto che sia tutto in regola (all’Inps spiegano come si fa il calcolo del RdC e la cifra è quella) ma che le promesse erano altre. Per citarne un paio: 780 euro per tutti quelli sotto la soglia di povertà relativa e almeno tre proposte di lavoro. Ed è la seconda quella che manca davvero, perché si possono anche mettere – pochi o pochissimi – soldi in tasca alle persone, ma senza misure contro la disoccupazione rimane una mancetta elettorale. Deja vu? No, è proprio la stessa critica che i 5 Stelle facevano per gli 80 euro di Renzi prima delle europee del 2014.

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Corsi e ricorsi storici. Paragone però continua a girare attorno al problema. Ad esempio dice che «dopo mesi in cui ci siamo visti servizi sui furbi del reddito di cittadinanza dove ci dicevano che il pericolo era dare soldi ai fannulloni, ora ci dicono che dovevamo dare più soldi. Ma non è che glieli dobbiamo dare in quanto ospiti di Formigli, li diamo se hanno i requisiti». Sbagliato: perché una quindicina di giorni fa il Presidente dell’Inps Pasquale Tridico parlando della protesta dei due ex operai FCA saliti su un campanile per chiedere il Reddito di Cittadinanza ha detto ai due lavoratori «di scendere dal campanile e di presentare la domanda per il reddito di cittadinanza, che sarà valutata al netto degli stipendi che devono restituire alla Fiat dopo la sentenza di Corte di Cassazione. Se tutti i criteri corrispondono, l’Inps accetterà la loro domanda manualmente, facendo un’eccezione». Insomma, forse andare da Formigli vale meno che salire su  un campanile ma a quanto pare le eccezioni si fanno (o si promettono).

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Paragone poi non perde il fiuto per i complotti. Ha infatti scoperto che la signora sarebbe amica di Calenda: «in tanti mi avete segnalato che questa signora sia vicina al PD e a Calenda. Ci mancherebbe altro. Uno non è che dà il reddito a seconda dell’orientamento politico o per fare campagna elettorale. Alla signora Mimma diciamo che può continuare a fare campagna elettorale anche usando le critiche al Reddito di Cittadinanza. Resta il fatto che oggi prende il reddito di cittadinanza». Insomma secondo Paragone se sei “del PD” non devi criticare il RdC, anzi se critichi il Reddito di Cittadinanza è perché stai facendo campagna elettorale per Calenda. Chissà se tutti quelli che in questi giorni si lamentano di aver preso un assegno basso sono elettori del PD, non risulta che tra i criteri per il RdC ci fosse anche l’appartenenza politica.

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