Papa Francesco fa la storia con il viaggio in Iraq

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-05

Papa Francesco è il primo Papa a visitare l’Iraq. Il Pontefice arriva come “pellegrino di pace e fraternità”, per un viaggio pastorale che Giovanni Paolo II nel 1999 era in procinto di realizzare ma che poi fu annullato per motivi di sicurezza

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Papa Francesco è il primo Papa a visitare l’Iraq. Il Pontefice arriva come “pellegrino di pace e fraternità”, per un viaggio pastorale che Giovanni Paolo II nel 1999 era in procinto di realizzare ma che poi fu annullato per motivi di sicurezza.

Papa Francesco fa la storia con il viaggio in Iraq

Ma anche se sono passati più di 20 anni la situazione nel paese non è diventata più tranquilla. Non solo: la pandemia rende ancora più complicato il viaggio di Papa Bergoglio che però non ha rinunciato all’opportunità, spiega rivolgendosi al popolo iracheno, di “vedere i vostri volti”. “Finalmente sarò tra voi”, sottolinea. Il Papa, rigorosamente in mascherina, è arrivato oggi all’Aeroporto Internazionale di Baghdad, dove è stato accolto dal Primo Ministro Mustafa Abdellatif Mshatat, conosciuto come Al- Kadhimi. I due si sono stretti la mano nonostante l’emergenza sanitaria. Dopo la presentazione delle rispettive Delegazioni e la Guardia d’Onore, Bergoglio e il Primo Ministro si recheranno nella Sala vip dell’Aeroporto per un breve incontro in privato. Al termine dell’incontro, dopo le foto ufficiali, Francesco si trasferirà in auto al Palazzo Presidenziale per la Cerimonia Ufficiale di Benvenuto al Palazzo Presidenziale e per la visita di cortesia al Presidente della Repubblica d’Iraq. La Stampa oggi focalizza l’attenzione sull’incontro più importante della visita, domani con il Grand Ayatollah Sayyid Ali Al Husayni Al Sistani:

Sarà un viaggio -considerato il più importante e pericoloso del pontificato – all’insegna della pace e della speranza, con incontri pastorali ma anche politici. Su tutti, quello di domani mattina a Najaf, dove un manifesto alto quanto un palazzo di cinque piani ritrae Papa Bergoglio con il Grand Ayatollah Sayyid Ali Al Husayni Al Sistani: il loro colloquio aprirà una finestra di collaborazione anche con il mondo degli sciiti, dopo il «Documento sulla Fratellanza umana» firmato ad Abu Dhabi nel febbraio 2019 con Ahmad Al Tayyib, il Grande Imam di Al Azhar, punto di riferimento dell’Islam sunnita.

papa francesco viaggio iraq
foto IPP/picture alliance
Baghdad 01-03-2021
ultimi preparativi per la visita del papa in iraq
nella foto un murale con il volto di Papa Francesco
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Alle 15 locali Francesco arriverà al Palazzo Presidenziale di Baghdad dove sarà accolto dal Presidente della Repubblica d’Iraq, Barham Ahmed Salih Qassim, e dalla consorte. Dopo l’esecuzione degli inni e la presentazione delle rispettive delegazioni, Francesco riceverà un omaggio floreale da due bambini. Quindi, dopo la foto ufficiale insieme al Presidente della Repubblica e alla Consorte, si dirige insieme al Presidente nello Studio dove ha luogo la visita di cortesia. Dopo l’incontro privato e la presentazione della famiglia, il Presidente accompagnerà il Papa nella sala dove avviene lo scambio dei doni. Al termine della visita di cortesia si recheranno nel grande salone del Palazzo Presidenziale dove ci sarà l’incontro con le Autorità, i rappresentanti della società civile e i membri del Corpo Diplomatico. L’arcivescovo di Erbil oggi su Repubblica racconta come l’arrivo di Papa Francesco rappresenti un’occasione di dialogo e un messaggio di fratellanza:

Francesco incontrerà l’ayatollah Al Sistani. Come lo attendono gli sciiti?
«C’è un sentimento molto positivo nel mondo sciita verso il Papa. L’incontro con l’Ayatollah è un importante tentativo di instaurare un rapporto simile a quello stretto con il gran imam di Al-Azhar, riferimento del mondo sunnita. Sono sponde importanti per il Medio Oriente e per tutto il mondo».

La strada è sempre quella del dialogo?
«Il dialogo prosegue da secoli qui. Sì, occorre continuare a perseguirlo. Da 1400 anni siamo su questa strada e non bisogna lasciarla. Fin dal VII-VIII secolo i patriarchi della Chiesa orientale cercavano un dialogo con i califfi. Siamo d’accordo su molti valori etici e su tante cose. Va perseguita questa decisiva tradizione».

Quale messaggio attendete principalmente dal Papa?
«Verrà per chiedere riconciliazione e pace. Lo chiederà a tutti i figli di Dio dell’Iraq, lo chiederà agli iracheni in quanto suoi fratelli. Sarà un grande messaggio di fraternità e fratellanza»

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