Fatti
Paolo Berdini verso l'addio?
Alessandro D'Amato 06/12/2016
L’assessore all’Urbanistica della Giunta Raggi potrebbe a breve rassegnare le dimissioni, secondo quanto scrive l’agenzia di stampa ADN Kronos, che poi corregge il tiro: si va verso il ritiro delle deleghe. La decisione sarebbe stata presa nel corso di una riunione tenuta ieri sera. Ma a quanto apprende l’Askanews ogni voce di un suo eventuale addio all’esperienza di governo della Capitale sarebbe destituita di ogni fondamento
Paolo Berdini verso le dimissioni. L’assessore all’Urbanistica della Giunta Raggi potrebbe a breve rassegnare le dimissioni, secondo quanto scrive l’agenzia di stampa ADN Kronos. La decisione sarebbe stata presa nel corso di una riunione tenuta ieri sera alla quale ha partecipato la sindaca Virginia Raggi e i suoi più stretti collaboratori. L’agenzia di stampa Askanews invece fa sapere che l’assessore è regolarmente al lavoro e che ogni voce di un suo eventuale addio all’esperienza di governo della Capitale sarebbe destituita di ogni fondamento. Non si conosco ulteriori dettagli riguardo la vicenda, ma in questi giorni il Campidoglio aveva in programma una riunione con l’A.S. Roma per lo Stadio della Roma, sulla quale Berdini stava immaginando una proposta di mediazione fatta dell’eliminazione delle torri intorno alla struttura. In questo video di ieri Berdini continuava a criticare il progetto, dimostrando anche scarsa conoscenza dei fondamentali. La riunione con l’A.S. Roma è in programma mercoledì.
Paolo Berdini verso le dimissioni
Da quando è stato nominato assessore Berdini ha spesso fatto balenare l’idea delle dimissioni, specialmente durante la crisi di fine agosto, quando aveva espresso il proprio disagio contro le guerre intestine e in molti danno l’assessore all’Urbanistica in uscita: «Ancora dieci giorni da assessore», si pronosticava in Campidoglio. Ma quella previsione era evidentemente sbagliata. In quei giorni c’era stata anche polemica su un parere di conformità non redatto dagli uffici dell’assessorato. Poi Berdini sembrava essersi rassegnato, mentre in questi giorni le tensioni erano tornate in scena visto che un fronte interno ai 5 Stelle che fa capo al vicensindaco Daniele Frongia, e che forse annovera anche la sindaca Raggi, vorrebbe una negoziazione secondo la proposta della società As Roma che ha offerto una riduzione delle cubature proporzionale per tutte e tre le torri, ma senza stravolgere il progetto. Un particolare che a Berdini non piace. E che forse oggi fa traballare la sua poltrona. Anche perché l’ADN Kronos intanto conferma e corregge il tiro: la Giunta e la sindaca vanno verso il ritiro delle deleghe: «La questione, sul tavolo dell’amministrazione già da qualche tempo, sarebbe stata tenuta in sospeso fino a ora, a quanto si apprende, per evitare ripercussioni sul voto per il referendum. Dopo la vittoria del ‘no’, dunque, campo libero per la sindaca e il suo staff che, incassato il via libera della maggioranza, ora possono procedere al ritiro delle deleghe». “Che c’è malcontento è risaputo, ma di riunioni non ne so nulla”, dice sempre all’ADN il consigliere M5S Angelo Diario, presidente della commissione capitolina Sport. “Ieri c’è stata una riunione di maggioranza e – ci sono almeno 29 persone che vi hanno partecipato e possono confermarlo – non si è parlato dell’assessore Berdini che è un membro di questa giunta. In queste settimane stiamo lavorando sulla questione dello stadio della Roma: preferiamo concentrarci sul lavoro piuttosto che su chiacchiere e polemiche da vecchia politica”, dichiara invece il capogruppo del M5S del Campidoglio Paolo Ferrara all’ANSA.
Tra Berdini e la giunta rapporti difficili
Il nome dell’urbanista, tecnico indipendente per anni vicino alle formazioni politiche di sinistra, è stato uno dei primi che la sindaca ha annunciato nel corso della campagna elettorale. Ma l’entusiasmo iniziale per la sua figura, a quanto si apprende, si sarebbe trasformato progressivamente in delusione a causa di un certo “immobilismo”, criticato a microfoni spenti da più di una voce della maggioranza a 5 Stelle. Tra i dossier sulla scrivania dell’assessore ci sono progetti per circa 3 miliardi di euro, investimenti in buona parte privati, dall’impianto della società giallorossa al restyling degli ex Mercati Generali passando per la valorizzazione immobiliare dei padiglioni dell’ex Fiera di Roma fino all’alienazione delle torri dell’Eur un tempo sede del Ministero delle Finanze. Risorse considerate dalla giunta Raggi e dalla maggioranza pentastellata, ma anche da una parte delle opposizioni, capaci di rivitalizzare l’asfittica economia cittadina. Dall’assessore all’Urbanistica però, nel corso dei primi cinque mesi di governo, su questi progetti sono arrivate dichiarazioni che talvolta andavano in direzione opposta rispetto ai progetti della giunta. Sullo stadio della As Roma da alcune settimane si e’ aperto un tavolo di dialogo tra il Campidoglio e la società’ giallorossa, le parti starebbero ragionando su una possibile riduzione delle cubature delle tre torri destinate ad uffici che sorgerebbero attorno all’impianto calcistico. Berdini invece non ha fatto mistero nelle sue dichiarazioni che lui è favorevole alla costruzione dell’arena, meno della realizzazione del centro direzionale. Anche sulla prosecuzione della Metro C, se la Raggi ha più volte ripetuto che la linea come primo obiettivo deve arrivare fino al Colosseo, dove incrocerebbe la B, Berdini ha invece ipotizzato pubblicamente una possibile variante per deviare dopo il nodo di San Giovanni, prossima fermata da aprire incrociando la A, fino al Corviale, in estrema periferia. Con l’eventuale fuoriuscita di Berdini la giunta Raggi perderebbe il piu’ indipendente tra i suoi assessori, sarebbe la seconda defezione dopo l’addio a inizio settembre di Marcello Minenna, ex titolare del Bilancio.