Il caso Palombelli finisce all’ordine dei giornalisti: presentato esposto contro la conduttrice di Forum

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-09-17

Si parla della violazione dell’articolo 5-bis del Testo Unico Deontologico e del Manifesto di Venezia sulla violenza di genere

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Le parole di Barbara Palombelli sui femminicidi non stanno provocando solamente una polemica mediatica sui social. Dopo l’indignazione, infatti, c’è chi ha deciso di passare agli esposti all’ordine dei giornalisti, denunciando alla conduttrice di Forum la violazione di un articolo (e dei suoi commi) del Testo Unico Deontologico e del Manifesto di Venezia sulla narrazione della violenza di genere.

Palombelli, ecco l’esposto all’ordine dei giornalisti dopo le parole sui femminicidi

A presentare l’esposto all’OdG è stata GIULIA (Giornaliste Unite LIbere Autonome), un’associazione di donne giornaliste il cui intento è difendere la democrazia e la libertà di informazione. Nel testo, pubblicato anche sul canale social, si fa riferimento ad alcuni principi deontologici violati da Barbara Palombelli con quella sua dichiarazione sui femminicidi fatta a Forum, la trasmissione che conduce ogni giorno su Rete4. Parole che

“rappresentano una narrazione degli ultimi sette femminicidi tremenda, vergognosa e pericolosa, in palese violazione dell’articolo 5 bis del testo unico deontologico e del Manifesto di Venezia”.

Di cosa si parla? L’articolo 5-bis del Testo Unico Deontologico recita esattamente:

Nei casi di femminicidio, violenza, molestie, discriminazioni e fatti di cronaca, che coinvolgono aspetti legati all’orientamento e all’identità sessuale, il giornalista:
a)presta attenzione a evitare stereotipi di genere, espressioni e immagini lesive della dignità della persona;
b) si attiene a un linguaggio rispettoso, corretto e consapevole. Si attiene all’essenzialità della notizia e alla continenza. Presta attenzione a non alimentare la spettacolarizzazione della violenza. Non usa espressioni, termini e immagini che sminuiscano la gravità del fatto commesso;
c)assicura, valutato l’interesse pubblico alla notizia, una narrazione rispettosa anche dei familiari delle persone coinvolte.

Il Manifesto di Venezia, di fatto, ricalca gli stessi principi deontologici: si tratta di un impegno – come si può leggere nel documento pubblicato sul sito della Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI) – che i giornalisti (e lo sono tutti coloro i quali entrano a far parte dell’albo (pubblicisti, praticanti e professionisti) devono seguire per narrare in modo corretto la violenza di genere. Secondo questo esposto presentato all’OdG, dunque, Barbara Palombelli non avrebbe solamente utilizzato un’espressione profondamente sbagliata per “raccontare” i femminicidi, ma avrebbe violato anche due “Carte deontologiche” fondamentali nella professione giornalistica.

(Foto IPP/Gioia Botteghi)

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