Niente stampa a Oxford Union, parla Grillo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-01-14

Il team del comico vieta all’istituzione di accreditare i giornalisti per il suo discorso di stasera

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Oxford Union, uno dei più prestigiosi bastioni della libertà di espressione nel mondo, ospiterà stasera un discorso di Beppe Grillo. Ma non intende fornire accrediti alla stampa per assistervi. L’istituzione cugina ma ufficialmente non legata alla celebre università locale ha fatto sapere tramite il proprio ufficio stampa a Repubblica:  ««Dopo aver discusso con il team di Mr. Beppe Grillo e con il nostro settore logistica, purtroppo non siamo in grado di fornire accrediti ai media per questo evento. Ci dispiace molto, se in futuro volesse seguire qualche altro nostro evento non esiti a contattarci». Racconta oggi Repubblica in un articolo a firma di Antonello Guerrera:

Il giorno prima, sabato, dopo diverse sollecitazioni, la stessa responsabile dell’ufficio stampa di Oxford Union aveva scritto, in un’altra email: «Grazie del suo messaggio. Inoltreremo la sua richiesta al team di Mr. Grillo e alla nostra squadra logistica e le faremo sapere il prima possibil»”. Segnale che per assistere al discorso era necessario il bollino del fondatore del M5S. Mentre il consulto “logistico”, in una sala così grande (contiene 450 persone) e senza biglietti prevenduti sinora (gli studenti di Oxford faranno la fila), sembra surreale, almeno ad ascoltare due universitari oxfordiani interpellati da Repubblica: «Ci pare assurdo».

Prima di queste due email, chi scrive ha provato per oltre una settimana a contattare i responsabili di Oxford Union per ottenere informazioni sull’evento annunciato da Grillo sul suo blog lo scorso 4 gennaio. In cambio, ha sempre ricevuto risposte vaghe e sfuggenti. Almeno fino a ieri, quando è emerso il caso. Non è la prima volta che Oxford Union desta polemiche, nonostante i suoi più alti e indiscutibili propositi.

Diversi anni fa il rinomato club, in nome della libera espressione, aveva invitato persino il famigerato storico negazionista dell’Olocausto, l’inglese David Irving, per poi annullare l’evento dopo tantissime proteste di comunità ebraica e sinistra. A fine 2018, invece, la convocazione dell’ex rasputin di Donald Trump, Steve Bannon, aveva scatenato un’altra valanga di polemiche, prima, durante e dopo il suo discorso in questo eden culturale dell’Oxfordshire.

Leggi sull’argomento: Allarme del Corriere: Grillo rischia di diventare democratico?

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