La storia del nonno della deputata leghista che accoglie i migranti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-06-24

L’Ostello Corvione, che dà rifugio a un centinaio di richiedenti asilo, è di proprietà del nonno della deputata. Ma anche la nonna non è per niente d’accordo con l’arrivo dei profughi

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Ieri abbiamo parlato del caso di Eva Lorenzoni, deputata leghista, e della sua famiglia proprietaria di un vecchio ristorante trasformato in ostello per i profughi nella frazione Corvione di Gambara, nel Bresciano, dove oggi gli stranieri sono una novantina contro i 110 residenti nella zona. Oggi La Stampa fornisce ulteriori dettagli sulla vicenda sollevata dal Giornale di Brescia:

A innescare ulteriormente le scintille in quella che ha tutti gli elementi per essere definita una faida famigliare di stampo politico è poi la netta presa di posizione di nonna Mercede, che insieme al figlio nonché padre della ragazza si definisce assolutamente contrariata alla decisione del marito. «Non sarà una semplice parentela a farmi cambiare idea – tuona la nipote che per descrivere i pessimi rapporti con il nonno giura di non sentirlo addirittura da Natale -. Voglio continuare a lottare per i miei ideali affinché si metta la parola fine al business dell’immigrazione».

La gestione della struttura nota come Ostello Corvione è oggi affidata a Mario Nicoli ma la proprietà risulta comunque del signor Lorenzoni sebbene quest’ultimo, oste in una locanda in provincia di Cremona nella frazione si faccia vedere molto di rado. «Al Corvione» dove non compare più nemmeno l’insegna ristorante, i fornelli sono stati spenti da parecchio e da oltre tre anni i clienti dei due pasti giornalieri non conoscono il dialetto del posto.

ostello corvione

L’Ostello Corvione è da molto tempo nei pensieri della deputata. Dal 2015, cioè dai primi arrivi, Eva Lorenzoni ha litigato con i parenti. «Per me è un dramma» si è sfogata su Facebook la deputata che arrivò persino a fare un picchetto contro l’ostello. Iniziativa che vuole ripetere. Poi a Natale durante la cena con i parenti se ne potrà ridiscutere ancora.

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