Ossibutirrato di sodio: la sostanza usata per avvelenare Aleksej Navalny?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-08-21

Secondo i media locali l’oppositore di Putin potrebbe essere stato avvelenato con «l’ossibutirrato di sodio, un potente psicodislettico» mescolato al tè. Che cosa è e che tipo di effetti produce

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Aleksej Navalny, «attaccato a un ventilatore e in coma», secondo i media locali potrebbe essere stato avvelenato con «l’ossibutirrato di sodio, un potente psicodislettico» mescolato al tè. Il Corriere della Sera racconta oggi che cosa è e che tipo di effetti produce:

Abbiamo chiesto a Carlo Locatelli, direttore del Centro Antiveleni di ICS Maugeri di Pavia, di che composto si tratta. «Sono neurodepressori del sistema nervoso centrale. È una sostanza che può causare problemi respiratori e può dare perdita di conoscenza e morte per insufficienza cerebrale-respiratoria. È usata come depressore del sistema nervoso centrale e viene utilizzata anche come droga, conosciuta con il nome di “droga dello stupro”. Come molecola, dal punto di vista farmacologico, per capirci, fa venire sonno e — ad alte dosi — manda in coma. Da noi è usata per il trattamento dell’etilismo cronico». Inoltre, spiega Locatelli, può essere facilmente mescolata a una bevanda «perché è insapore e incolore e non ci si accorge della sua aggiunta. Dà effetti in tempi molto rapidi, nel giro di un quarto d’ora, massimo venti minuti». «Ma se il paziente è assistito con ventilazione (respirazione meccanica, ndr) — dice ancora Locatelli — siccome la sostanza viene metabolizzata (e quindi eliminata dal corpo) in 6-8 ore circa, il soggetto si può riprendere del tutto».

Effetti molto diversi da quelli del polonio: «Sono due “pianeti” diversi: il polonio è un veleno molto costoso, difficile da trovare e da produrre e i cui effetti sono sempre letali, anche a
microdosi, perché una volta somministrato uccide per emissione di radiazioni. L’utilizzo del polonio è un’eccezione in qualsiasi caso, è molto raro. L’ossibutirrato di sodio non è costoso ed è facile da usare e trovare».

Un selfie di Alexei Navalny mentre si recava alla manifestazione contro Putin prima di essere arrestato (fonte: Twitter.com)

Navalny stava rientrando dall’estremo oriente russo dopo una campagna per sostenere i candidati dell’opposizione, in vista delle elezioni locali di settembre. Sul volo da Tomsk per Mosca si è sentito male, iniziando a urlare per il dolore, secondo le testimonianze a bordo. Il pilota ha effettuato un atterraggio d’emergenza ad Omsk e Navalny è stato sbarcato e portato in ospedale. I medici “lottano per salvargli la vita, è in coma e sotto ventilazione, ma comunque stabile”, hanno riferito i responsabili della struttura. Rifiutandosi di fornire altre indicazioni. Molto più precisa, invece, è stata la sua addetta stampa, Kira Yarmysh: “Alexei ha un avvelenamento tossico” per una sostanza “presumibilmente mescolata nel suo tè”. Ed ha aggiunto che secondo i medici “la tossina è stata assorbita più rapidamente a causa del liquido caldo”. Bevuto da Navalny al bar dell’aeroporto, e non a bordo, dove non ha ingerito nulla, secondo quanto ha riferito il portavoce dalla compagnia. A Mosca il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha spiegato che le autorità apriranno un’inchiesta se sarà confermato l’avvelenamento. Ma le persone vicine a Navalny sospettano che si stia alzando una coltre di fumo intorno al caso. A partire dal fatto che la moglie ed il medico del blogger hanno dovuto faticare non poco prima di poterlo visitare. Tanto che si sta facendo pressione per un suo trasferimento all’estero per le cure, ed una ong tedesca, Cinema For Peace foundation, si è già offerta di organizzarlo.

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