«Ora è tempo di Italexit»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-12-05

I giornali britannici, in particolare quelli popolari, fanno un parallelismo col voto sulla Brexit che ha sancito lo scorso giugno l’uscita del Regno Unito dall’Ue ipotizzando ora un addio dell’Italia all’euro. Moneta unica sotto pressione anche per il Financial Times

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“Ora è tempo di Italexit”. Titola così il tabloid Daily Mail online nell’apertura del suo sito dedicata al risultato “shock” del referendum costituzionale in Italia, che domina tutti i media britannici. I giornali, in particolare quelli popolari, fanno un parallelismo col voto sulla Brexit che ha sancito lo scorso giugno l’uscita del Regno Unito dall’Ue ipotizzando ora un addio dell’Italia all’euro. Ironico è invece il Sun di Rupert Murdoch, che esordisce con un secco “Ciao Matteo”, rivolto al dimissionario presidente del Consiglio Matteo Renzi. Tutte le testate puntano sulle conseguenze a livello europeo della crisi di governo innescata in Italia e l’avanzata, che pare ormai difficilmente arrestabile, dei movimenti populisti. “Renzi era l’unico premier rimasto in Europa con una visione sul futuro dell’Ue”, scrive la Bbc in una analisi.
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“E’ un nuovo colpo all’élite Ue”, attacca invece il filo conservatore Daily Telegraph. Preoccupazione per le conseguenze economiche sul sito del Financial Times, che guarda all’euro “sotto pressione”, mentre il Guardian e il Times, dopo la “sconfitta pesante” del ‘sì’ al progetto renziano, si aspettano il “caos” sui mercati. Per il giornale progressista la vittoria del ‘no’ può “non portare da nessuna parte” l’M5S e la Lega Nord, perchè gli italiani non sarebbero disposti a votarli in maggioranza nelle elezioni politiche. A parlare di Italexit anche il senatore russo Aleksei Pushkov del partito di governo Russia Unita: “La sconfitta del governo (del premier Matteo Renzi) al referendum potrebbe portare alla ‘Italexit‘ o alla sua uscita dalla zona Euro. L’Ue sta attraversando tempi non facili”. Il senatore ha commentato cosi’ su Twitter – riferendosi al voto in Gran Bretagna sull’uscita dall’Unione europea – i risultati del referendum sulla riforma costituzionale che ieri ha visto la vittoria del No. Alla vigilia del referendum, Pushkov – che conosce bene l’Italia ed e’ stato ai vertici della Commissione esteri alla Duma – aveva scritto sempre su Twitter: “Questo referendum e’ fondamentale per il futuro e il destino di tutta l’Ue. La sconfitta di Renzi sarebbe un duro colpo non solo per lui, ma per l’Ue. La posta in gioco è alta”.  Lo spagnolo ‘El Pais’ in un articolo di opinione, oltre a sottolineare che la campagna per il no apparteneva ai movimenti di destra, sottolineava anche l’adesione di una parte della stessa sinistra dello schieramento di destra, “persone che non saprebbero mettersi d’accordo neanche per organizzare una merenda insieme”.

«Ora è tempo di Italexit»

Grande attenzione all’esito del referendum italiano anche nei media israeliani. Il liberal Haaretz titola “Renzi si dimette dopo la pesante sconfitta”. Il centrista Yediot Ahronot: “Dramma in Italia. Timore di scossoni in Europa”. Il Jerusalem Post annuncia le dimissioni di Renzi “dopo la sconfitta nel referendum“. E Maariv: “L’Italia ha detto No, il primo ministro si dimette”. Sulla Radio Militare il consigliere economico del primo ministro Yoram Gutgeld ha commentato l’esito del voto dicendo: “Non c’è alcun timore che l’Italia esca dall’Ue e dall’euro”.  “Renzi annuncia l’intenzione di dimettersi dopo aver perso il cruciale referendum sulle riforme”, scrive la Cnbc parlando di sconfitta “umiliante” che getta “il paese e la zona euro in confusione”. Sempre dall’altra parte dell’oceano il New York Times titola “Renzi incassa la sconfitta per mano del populismo”, parlando di un’Italia, da domani, “nell’incertezza politica ed economica”, in un’Unione Europea “già squassata da sconvolgimenti politici e rabbia anti-establishment”. Ed il Washington Post sottolinea che si tratta di dimissioni sotto una pressione populista che sta assediando “l’establishment politico europeo”, che oggi incassa un’altra sconfitta. The Australian si sofferma invece sui possibili scenari che seguiranno le dimissioni che il premier formalizzerà domani al Quirinale, mentre la Bbc parla di “netta sconfitta”. Oltralpe Le Monde sottolinea invece il “massiccio rifiuto” incassato dalla riforma costituzionale. Mentre è soprattutto sulle edizioni online dei quotidiani che si sviluppa in Germania il dibattito sull’esito del referendum in Italia, dati gli orari di chiusura tradizionalmente anticipati delle edizioni cartacee rispetto al resto d’Europa. “Renzi regala all’Europa il prossimo stress test” è il titolo della Frankfurter Allgemeine Zeitung online, che nota come “il fallimento del tentativo del premier e le sue dimissioni possono dare spinta ai populisti anti-Ue”. “Con il voto non è solo fallita in maniera spettacolare la riforma della Costituzione ma l’intero progetto politico di Renzi”, scrive la Zeit online, sottolineando come le annunciate dimissioni del premier ne siano l’inevitabile conseguenza. Di “nuovo, grave shock per la statica dell’Europa” parla anche Die Welt che teme l’ascesa dei 5 Stelle e il loro desiderio di voler proporre “un referendum sull’uscita dell’Italia dall’euro”. Ma il giornale conservatore critica anche l’Europa: “Matteo Renzi era un motore di cui il continente aveva più che mai bisogno dopo la Brexit, ma l’Europa lo ha lasciato appeso”, scrive la Welt. Anche la Bild online si chiede se “l’Europa può sopportare lo shock italiano” o se per il continente si apre “una nuova prova”, ma il tabloid osserva come per il momento “non ci sia stato alcun terremoto sui mercati finanziari”. Per lo Spiegel online “l’Italia e l’Ue sono di fronte a tempi tempestosi”, e osserva che “il risultato del referendum e l’alta partecipazione al voto dimostrano che gli italiani sono estremamente insoddisfatti del loro Stato e delle loro élite”, mentre “la lunga crisi ha divorato il ceto medio”.

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