L’oncologo Paolo Ascierto salva dall’infarto un uomo in un ristorante: “Servono corsi base per tutti”

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-10-19

Mentre era a cena in un ristorante di Padova con la famiglia, l’oncologo si è accorto che uno dei commensali si era sentito male e gli ha salvato la vita

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L’oncologo della Fondazione Pascale di Napoli Paolo Ascierto venerdì scorso si è reso protagonista di un gesto eroico: mentre era a cena in un ristorante di Padova con la famiglia, si è accorto che uno dei commensali si era sentito male e gli ha salvato la vita. “Il suo cuore si ferma, dalla bocca inizia a uscirgli bava. Mi rendo subito conto che non c’è un attimo da aspettare”, ha raccontato oggi l’oncologo. Che poi ha subito iniziato a fargli il messaggio cardiaco. Ed è bastato un minuto e mezzo della manovra per rianimare quell’uomo che, senza l’intervento di Ascierto, non ce l’avrebbe sicuramente fatta: l’ambulanza, infatti, è arrivata dopo 25 minuti, troppo tardi per salvargli la vita.

Il racconto di Paolo Ascierto: “Ho salvato quell’uomo grazie a un corso Asl. Corsi del genere dovrebbero essere promossi con più frequenza”

“I primi sei minuti – ha raccontato Ascierto a Voce di Napoli – sono fondamentali. Dopo diventa tutto inutile”. A permettergli di rianimare il commensale vittima di malore sono state le competenze acquisite con un corso Als (Advanced Life Support). L’oncologo ha spiegato: “Lo ammetto: quando l’inverno scorso fui invitato a fare il corso ebbi un moto di noia perché toglieva tempo alla mia attività di ricerca al reparto, insomma ai pazienti. A pensarci ora, dopo quello che mi è capitato venerdì scorso a Padova, arrossisco”.

Già, perché un massaggio cardiaco di appena 90 secondi ha salvato la vita di un essere umano. “A volte non possiamo aspettare i 25 minuti di un’ambulanza – ha aggiunto l’oncologo – Ecco, io vorrei che se malauguratamente mi trovassi nelle condizioni di quel commensale di venerdì scorso a Padova ci fosse qualcuno pronto a provare, almeno provare, a salvarmi la vita”. E, su quegli attimi di pura concitazione, Ascierto ha raccontato:

La mente corre velocissima: “Aiutatemi a sdraiarlo, polso carotideo assente … perdita di coscienza ed assenza di respiro”…Urlo: “Arresto cardiaco” e poi palmo della mano sul cuore e l’altra mano che spinge forte. Urlo ancora: “Chiamate il 118 e ditegli che ci troviamo con un paziente in arresto, ancora … qualcuno prenda il tempo e avvisi quando passano 2 minuti … organizzatevi, bisogna darci il cambio al massaggio ogni 2 minuti … “, nel frattempo spingevo. So che doveva andare in quel modo. So che corsi del genere dovrebbero essere promossi con più frequenza e non solo negli ospedali tra il personale sanitario, ma anche nelle scuole, nei pubblici uffici. Perché il cuore, non necessariamente un cuore malato, si può fermare, all’improvviso, per mille motivi a chiunque di noi.

Chi è l’oncologo Paolo Ascierto

Paolo Ascierto si occupa soprattutto di melanoma e di immunoterapia dei tumori ed è considerato tra i migliori ricercatori italiani. È Direttore dell’Unità di Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto nazionale per lo studio e la cura dei tumori – fondazione Giovanni Pascale di Napoli e presidente della Fondazione Melanoma, che sostiene progetti di ricerca e campagne di sensibilizzazione e informazione per i cittadini. Di lui si è parlato pure ai tempi del Covid: all’epoca spinse per l’utilizzo del Tocilizumab, un farmaco anti-artrite, per trattare i pazienti affetti dal virus.

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