Cultura e scienze
Anche per l’OMS si esce dalla pandemia del Coronavirus solo con i test del tampone
neXtQuotidiano 16/03/2020
L’OMS raccomanda di effettuare più test del tampone possibili su ogni caso sospetto di Coronavirus e la quarantena una volta individuato ogni singolo contagiato. “Abbiamo un semplice messaggio per i Paesi: test, test test”, ha detto il direttore generale, Tedros Adhanom Ghebreyesus
“Il modo più efficace per prevenire le infezioni e salvare vite umane è rompere le catene della trasmissione. Per farlo, è necessario testare e isolare. Non si può combattere un fuoco con gli occhi bendati. E non possiamo fermare questa pandemia se non sappiamo chi è infetto”: il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus ha preso oggi posizione sui test del tampone e sulla necessità di farne il più possibile per fermare la circolazione dell’epidemia. Una presa di posizione ribadita dall’OMS anche su Twitter.
In risposta alla pandemia, l’appello dell’Organizzazione mondiale della Sanità è quello di moltiplicare i test diagnostici: “Una volta di più, il messaggio dell’Oms è test, test, test. Tutti i Paesi dovrebbero essere in grado di effettuare test su tutti i casi sospetti”, ha detto Ghebreyesus, ricordando che “questa è una malattia grave, sebbene i dati suggeriscano che le persone sopra i 60 anni sono quelle più a rischio, anche giovani e bambini sono morti’. Il numero uno dell’OMS ha detto che “abbiamo visto un’escalation dei contagi, abbiamo visto anche un aumento delle misure per evitare contatti tra le persone, per esempio la cancellazione di eventi sportivi e la chiusura. Non abbiamo però visto un’escalation sufficientemente urgente del numero di test effettuati, cosa che è la spina dorsale della risposta al Coronavirus”, ha detto. E ha avvertito: “Le persone contagiate da COVID-19 possono infettare gli altri dopo che non si sentono più male, quindi le misure di protezione dovrebbero continuare per almeno 2 settimane dopo la scomparsa dei sintomi”.
Crisi come quella del COVID-19 “tendono a fare emergere il meglio e il peggio dell’umanità”, ha poi detto il numero uno dell’Oms dicendosi ‘commosso’ per i video di persone che applaudivano dai balconi medici e operatori sanitari, come successo in Italia, e dalle storie di persone che si sono offerte di fare la spesa per gli anziani del quartiere. ‘Dobbiamo fare in modo che la solidarietà si diffonda ancora più rapidamente del virus” perché “La pandemia di coronavirus è la crisi sanitaria globale che segna il nostro tempo. I giorni, settimane e mesi che ci aspettano metteranno alla prova la nostra determinazione, la nostra fiducia nella scienza e la nostra solidarietà”.