Omicidio Luca Sacchi, c’è un testimone che collabora con i PM

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-12-08

Ha aiutato gli inquirenti a ricostruire le tappe della contrattazione tra i ragazzi dell’Appio e i due pusher di San Basilio, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, ora in carcere per il delitto insieme a Marcello De Propris, che aveva fornito a Del Grosso la pistola usata per uccidere il ragazzo

article-post

Domenico Marino Munoz, uno dei testimoni dell’omicidio di Luca Sacchi, sta collaborando con i pubblici ministeri forse anche per il timore di essere indagato per favoreggiamento, e ha aiutato gli inquirenti a ricostruire le tappe della contrattazione tra i ragazzi dell’Appio e i due pusher di San Basilio, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, ora in carcere per il delitto insieme a Marcello De Propris, che aveva fornito a Del Grosso la pistola usata per uccidere il ragazzo.

Omicidio Luca Sacchi, c’è un testimone che collabora con i PM

Ora, scrive il Messaggero, la Procura ha un testimone e le sue dichiarazioni, arrivate dopo quasi un mese di versioni zoppicanti, sono considerate fondamentali. E potrebbero aggravare la posizione di Giovanni Princi – già in carcere per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio – e di Anastasia Kylemnyk, che per questa vicenda è indagata ed è sottoposta all’obbligo di firma. D’altronde proprio attraverso Princi, Munoz avrebbe stretto amicizia anche con Luca: i tre condividevano la passione per le moto e andavano a correre in pista a Latina.

Appena sentito dai carabinieri, Munoz aveva raccontato di avere raggiunto Sacchi e Anastasia al pub John Cabot e non ha mai menzionato la questione “droga”. «Luca non mi ha mai raccontato di liti, timori o minacce ricevute, anzi mi ha sempre detto che andava tutto bene e che l’unica cosa a cui mirava era di organizzare una gara in moto – ha detto- l’ultima volta che l’hovisto è stata una settimana prima dei fatti in palestra. Non mi è sembrato affatto preoccupato. Non mi risulta che Luca facesse uso di sostanze stupefacenti né che frequenti persone poco raccomandabili».

anastasia kylemnyk luca sacchi
La sequenza ripresa dalle telecamere (Il Messaggero, 4 dicembre 2019)

Poi, ha ripercorso i momenti dell’omicidio: «Ho provato a fermare l’aggressore di Anastasia che Luca aveva spinto a terra cioè Pirino, ndr – ma alla mia destra ho visto arrivare un altro che aveva la mano destra lungo il fianco – si tratta di Del Grosso, ndr- poi mentre camminava avvicinandosi a Luca, che in quel momento stava prestando soccorso ad Anastasia, l’hovisto alzare il braccio, puntando una pistola verso Luca. Spaventato, sono fuggito per nascondermi dietro un’auto». Che cosa fa dopo? Una telecamera lo riprende che parlotta con Princi sul marciapiede in compagnia di una accompagnatrice non meglio identificata.

Intanto da domani inizieranno le operazioni tecniche per esfiltrare i dati dai cellulari di Anastasia Kylemnyk e Giovanni Princi. I tecnici lavoreranno su 4 smartphone e due microsd, divisi tra l’ucraina e l’amico di Sacchi.

Leggi anche: L’Espresso e tutti i soldi di Giorgia Meloni

Potrebbe interessarti anche