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Omicidio Di Pietrantonio: la Cassazione conferma l’ergastolo per l’ex fidanzato di Sara
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2021-04-23
Confermata la sentenza nei confronti di Vincenzo Paduano, condannato per l’omicidio dell’ex fidanzata, uccisa e data alle fiamme il 29 maggio 2016 in via della Magliana
Diventa definitivo l’ergastolo per Vincenzo Paduano, l’uomo condannato per il femminicidio dell’ex fidanzata Sara Di Pietrantonio, uccisa e data alle fiamme il 29 maggio 2016 in via della Magliana a Roma. La Quinta sezione penale della Corte di Cassazione – come riporta l’Adnkronos – oggi ha rigettato il ricorso proposto da Paduano nei confronti della sentenza della Corte di Assise di appello di Roma che, dopo il rinvio dei supremi giudici, gli aveva inflitto la pena dell’ergastolo. Condanna che viene, quindi, confermata.
Si tratta di uno dei casi più sconvolgenti degli ultimi anni, che all’epoca scosse profondamente l’Italia e che, finalmente, ha visto mettere la parola fine da un punto di vista processuale.
Cinque anni fa il delitto, Sara uccisa e bruciata dall’ex – LA SCHEDA
Era la notte del 29 maggio del 2016 quando Sara Di Pietrantonio, studentessa di 22 anni venne strangolata e data alle fiamme in via della Magliana a Roma dal suo ex fidanzato Vincenzo Paduano. All’alba, dopo la segnalazione di un’auto in fiamme, i vigili del fuoco intervenuti per spegnere l’incendio trovarono a poca distanza dal veicolo il corpo semicarbonizzato di Sara.
A condurre le indagini gli agenti della squadra mobile, che sentiti i familiari e gli amici arrivarono in breve tempo a individuare Paduano che, nonostante la loro relazione fosse finita, continuava a perseguitare Sara. Le indagini puntarono subito sull’ex fidanzato che non si era rassegnato alla fine della storia. Fermato, confessò di aver ucciso Sara per gelosia. Secondo la ricostruzione della notte del delitto Paduano, mentre era di turno come vigilantes, lasciò il posto di servizio arrivando sotto casa del ragazzo che frequentava in quel periodo Sara. Aspettó che la giovane lo riportasse a casa e iniziò a seguirla. Paduano speronò l’auto della ex costringendola a fermarsi, e una volta bloccata in strada la tramortì e strangolò dandola alle fiamme.
Condannato in primo grado all’ergastolo, la pena venne ridotta nel primo appello a 30 anni di reclusione ritenendo il reato di stalking assorbito in quello di omicidio. A settembre 2019, dopo la decisione della Cassazione di rinviare a una nuova sezione della Corte d’Appello il processo per rideterminare la pena, a Paduano venne inflitto l’ergastolo. Pena confermata oggi dai giudici della quinta sezione della Cassazione che hanno rigettato il ricorso presentato dalla difesa dell’ex fidanzato.