L'occupazione del parlamento in Paraguay

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-04-01

Un gruppo di manifestanti ha invaso la sede del Parlamento nella capitale Asuncion, per protesta contro la rielezione di presidenti ed ex presidenti. C’è un morto negli scontri con la polizia

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Un gruppo di manifestanti ha invaso la sede del Parlamento nella capitale paraguayana Asuncion, protestando contro un progetto di riforma costituzionale che permetterebbe la rielezione di presidenti ed ex presidenti. Unità antisommossa hanno eseguito cariche, usato idranti e fucili a pallettoni per cercare di disperdere i manifestanti, che a loro volta hanno lanciato pietre e bottiglie contro le forze dell’ordine, e sono entrati nel recinto parlamentare, dove hanno appiccato un incendio.

L’occupazione del parlamento in Paraguay

La protesta è scoppiata dopo che si è diffusa la notizia che 25 senatori pro governativi e dell’opposizione hanno svolto una “sessione parallela” della Camera alta nella quale hanno approvato all’unanimità la riforma costituzionale, dopo aver modificato il regolamento, che prevedeva una maggioranza di almeno 30 voti per poterla portare a termine. Questa riforma è nata da un accordo fra l’attuale presidente Horacio Cartes (centrodestra) e il suo predecessore Fernando Lugo (centrosinistra), che grazie ad essa potrebbero presentarsi come candidati alle elezioni del 2018. La riforma deve ancora essere approvata dalla Camera dei deputati.


Nel crescendo delle proteste, i manifestanti hanno dato fuoco a parte dell’edificio del Congresso e preso d’assalto l’edificio, rompendo finestre e recinzioni. Le proteste sono cominciate dinanzi alla sede del Parlamento e si sono trasferite nelle strade del centro della città, dove ardono decine di barricate, mentre la polizia e gli agenti a cavallo tentavano di disperdere i manifestanti.

Le barricate contro la polizia

Nelle immediate vicinanze del Panteòn de los Heroes, nel centro storico della città, centinaia di manifestanti hanno dato fuoco ai cassonetti dell’immondizia e innalzato barricate con le quali bloccare l’avanzata della polizia, che ha usato gas lacrimogeni e sparato proiettili di gomma. La Costituzione del 1992, introdotta dopo 35 anni di dittatura, limita rigorosamente i presidenti a un unico mandato di cinque anni. Ma il presidente in carica, Horactio Cartes sta tentando di abolire la restrizione per presentarsi alla rielezione. Decine di persone, manifestanti, ma anche esponenti politici ed agenti, sono rimasti feriti. Il Congresso e’ stato incendiato in parte e, secondo fonti sul posto, le fiamme sono andate avanti per un paio d’ore.
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A un anno dalle elezioni presidenziali del 2018, la riforma dovrebbe consentire al presidente conservatore Horacio Cartes, al potere dal 2013, e all’ex presidente Fernando Lugo, di candidarsi per un nuovo mandato. La Camera dei deputati, dove il governo gode di una larga maggioranza, dovrà approvare a sua volta la riforma della Costituzione. Questo voto era previsto per oggi ma è stato rinviato a seguito delle tensioni delle ultime ore.

Un giovane morto per gli spari della polizia ad Asuncion

“Non possiamo votare oggi. Quanto avvenuto è grave. Spero che si torni alla calma rapidamente”, ha dichiarato il presidente della Camera, Hugo Velazquez. In caso di approvazione da parte delle due Camere, il Tribunale elettorale dovrà convocare un referendum nell’arco di tre mesi.


Un giovane è morto per gli spari della polizia, ad Asuncion, nella sede del Partido Liberal Radical Autentico, durante gli scontri e le proteste. Lo ha reso noto il presidente del partito, Efrain Alegre. Secondo Alegre, la polizia ha fatto irruzione “in modo barbaro” nei locali del partito e ha sparato contro i manifestanti, alcuni dei quali sono rimasti feriti gravemente.

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