Il Tar ha bocciato il ricorso degli insegnanti contro l’obbligo vaccinale

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-12-17

Il Tribunale Amministrativo del Lazio si è espresso citando quanto già deciso per quel che concerne l’obbligo imposto al personale sanitario

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È stato giusto imporre al personale scolastico l’obbligo di immunizzazione per accedere all’interno degli istituti e lavorare. Questa è la sintesi del pronunciamento di oggi del Tar del Lazio che, di fatto, ha respinto il ricorso presentato nei confronti dell’obbligo vaccinale a Scuola introdotto dal governo. Secondo i giudici, infatti, gli studi e le ricerche che hanno portato a questa decisione da parte degli enti istituzionale preposti sono validi e giustificano questa soluzione per contenere la curva epidemiologica in tutte le sue sfaccettature.

Obbligo vaccinale a Scuola, il Tar del Lazio respinge il ricorso

Il motivo che ha portato i giudici del Tar del Lazio a prendere questa decisione è lo stesso che abbiamo già incontrato quando vennero presentati ricorsi contro l’obbligo del vaccino anti-Covid per quel che riguarda il personale sanitario. Nel pronunciamento, infatti, è scritto:

“Contrariamente a quanto prospettato da parte ricorrente i principi di carattere generale enunciati dalla sentenza del Consiglio di Stato n.7045 del 20 ottobre 2021 in materia di obbligo vaccinale del personale sanitario sembrerebbero applicabili anche al personale scolastico”.

Il ricorso, dunque, è stato respinto e l’obbligo vaccinale a Scuola (per professori, collaboratori e dirigenti amministrativi) è stato definito in linea con le corrette procedure durante questo periodo di pandemia. I giudici del Tar del Lazio, inoltre, hanno sostenuto che:

“La sospensione tout court dal servizio dei docenti non vaccinati risulta essere una misura corretta in quanto prevista in ragione della tipicità della prestazione lavorativa degli stessi; nel doveroso bilanciamento degli interessi contrapposti appare in ogni caso di gran lunga prevalente rispetto all’interesse dei docenti che non vogliono sottoporsi al vaccino quello pubblico finalizzato ad assicurare al contempo il corretto svolgimento dell’attività scolastica in condizioni di sicurezza e a circoscrivere il più possibile potenziali situazioni in grado di incrementare la circolazione del virus”.

(Foto IPP/Alfonso Cannavacciuolo)

 

 

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