Come cambiano i punteggi delle prove all’esame di Maturità 2022

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-02-11

I nuovi in vista dell’esame di Maturità 2022: più peso ai crediti attribuiti nel triennio e meno alla prova d’esame

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Cambia la ripartizione dei punteggi per l’esame di Maturità del 2022: nella prima versione dell’ordinanza del Ministero dell’Istruzione si parlava di 40 punti per il triennio e di 60 per le prove d’esame, mentre nella nuova versione vengono invece attribuiti 50 punti per il triennio e 50 per le prove (15 per ciascuno scritto e 20 per l’orale). Tornano infatti gli scritti, sia il tema di Italiano che la seconda prova, dopo che per due anni erano stati sospesi per via della pandemia e sostituiti da un maxi-colloquio.

Maturità 2022: come sarà articolato l’esame di Stato

La prima prova – prevista per il 22 giugno alle 8.30 – avrà carattere nazionale e proporrà sette tracce con tre diverse tipologie: analisi e interpretazione del testo letterario, analisi e produzione di un testo argomentativo, riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità. La seconda prova, invece, sarà predisposta dalle singole commissioni d’esame – composti da sei commissari interni e da un presidente esterno – così da venire maggiormente incontro alle esigenze degli studenti e calibrare il test sulla base del percorso svolto in classe tenendo conto delle difficoltà imposte dalla pandemia. I docenti titolari della disciplina oggetto del secondo scritto che fanno parte delle commissioni d’esame, entro il 22 giugno, proporranno tre tracce sulla base dei documenti consegnati a maggio dai consigli di classe. Il giorno del secondo scritto sarà estratta una delle tre tracce. Le ordinanze sugli esami di Stato di medie e superiori sono state trasmesse ai presidenti di Camera e Senato per l’acquisizione del parere da parte delle Commissioni parlamentari, così come previsto dalla Legge di bilancio.

“La nuova maturità 2022, secondo quanto abbiamo appreso dalle bozze del Ministero, prevede 50 crediti per il percorso scolastico svolto dallo studente e 50 per l’esame di stato, in particolare 15 punti per la prova di italiano; 15 per le materie di indirizzo e 20 per l’orale. Non è esattamente ciò che chiedevamo ma rappresenta per noi un primo segnale di apertura ed ascolto da parte del Ministero dell’Istruzione”. Così all’Adnkronos Marco Scognamillo, portavoce nazionale delle consulte provinciali studentesche che hanno incontrato per la prima volta il ministro Patrizio Bianchi martedì scorso. “Per noi non è una vittoria – aggiunge – ma neanche una sconfitta. Vogliamo considerarlo un inizio verso una reale collaborazione fra noi studenti e il Governo. Noi abbiamo la volontà di farci ascoltare, abbiamo tanto da dire, da proporre. E confidiamo in una collaborazione concreta e strutturale su tutti i temi che riguardano il mondo dei giovani e della scuola”.

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