Norman Atlantic: l'incendio sul traghetto da Igoumenitsa ad Ancona

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-12-28

Il fuoco si è sviluppato nel parcheggio della nave passeggeri. Quattrocento persone sul mezzo di trasport. I salvataggi in atto con le scialuppe. Soccorsi in arrivo dall’Italia e dalla Grecia mentre le fiamme hanno invaso quasi tutta la nave. Sono 251 i passeggeri tratti in salvo finora. C’è un morto

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Un incendio è scoppiato stamane sulla nave passeggeri Norman Atlantic, con 411 passeggeri e bordo 55 membri d’equipaggio, al largo dell’isola greca di Corfù. I passeggeri – riferisce la tv greca – si trovano sul ponte della nave pronti ad abbandonarla, mentre le condizioni del tempo sono pessime e rendono difficile i soccorsi. Il traghetto battente bandiera italiana era partito dal porto di Igoumenitsa, della Grecia Nord Occidentale diretta ad Ancona. L’incendio sarebbe scoppiato nel garage. In questo momento si sta procedendo all’evacuazione dell’imbarcazione e 251 persone sono state già trasferite sulle lance di salvataggio. La nave mercantile attracchera’ al molo 11 del porto di Bari, dove e’ stata attivata la procedura di ‘maxi-emergenza’. Le operazioni sono coordinate dalla Prefettura di Bari e dalla Protezione civile. Ad attendere i naufraghi ci sono una quarantina di persone tra uomini delle forze dell’ordine, della protezione civile e operatori del 118. Secondo quanto si e’ appreso, a bordo della nave mercantile, tra i 49 naufraghi, ci sono tre bambini. I naufraghi stanno soffrendo il freddo e la fame poiche’ sono senza cibo da ieri. I soccorritori faranno un primo intervento a bordo del mercantile: chi potra’ camminare verra’ condotto in un presidio medico avanzato allestito all’interno del terminal crociere; tutti gli ospedali della zona sono stati allertati e sono pronti per accogliere i naufraghi.  Ma nella zona ci sono forti piogge e venti con raffiche che raggiungono anche forza 7 e 8 sulla scala di Beaufort e questo ostacola le operazioni di soccorso. Le fiamme a bordo della Norman Atlantic non sarebbero estinguibili «perché molto estese» e «la situazione si sta aggravando perché la nave è inclinata», secondo quanto riferito da uno dei soccorritori della capitaneria di porto che ha appena fatto rientro nel porto di Otranto. Secondo il militare le fiamme sono diffuse in gran parte del traghetto. Iniziato dai vigili del fuoco l’intervento per il raffreddamento della lamiera esterna del traghetto Norman Atlantic, dopo l’incendio scoppiato nella notte nell’area del garage. L’operazione, spiegano fonti dei vigili del fuoco, viene effettuata da sottobordo per l’impossibilità di accostarsi alla nave a causa del mare grosso. Dopo ore di tentativi, il rimorchiatore Marietta Barretta partito dal porto di Brindisi è riuscito ad agganciare con una cima la prua della Norman Atlantic. Potrebbero quindi iniziare a breve le operazioni di stabilizzazione e rimorchio della nave che e’ ancora alla deriva ed in fiamme. La cima con la quale e’ stata agganciato il traghetto alla deriva e’ stata passata dal rimorchiatore alla nave con il supporto di un elicottero dell’aeronautica militare. Adesso sono in corso operazioni per mettere la nave con la prua al vento, in modo da stabilizzarla rispetto al moto ondoso, fare andare il fumo verso la poppa, e facilitare le operazioni di trasbordo dei naufraghi sui mezzi di soccorso. Operazioni che si svolgono con tempi lunghi perche’ i naufraghi vengono prelevati a gruppi di otto con gli elicotteri. Nelle prossime ore, una volta tratti in salvo tutti i passeggeri, si deciderà, a seconda delle condizioni del mare e del vento, in quale porto rimorchiare la nave. Per informazioni sulle operazioni di soccorso della nave Norman Atlantic è possibile contattare il numero dedicato della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera 06 5908 3426. Per informazioni sui passeggeri stranieri si puo’ contattare anche la Sala Operativa dell’Unita’ di Crisi al numero 06 36225. Lo rende noto Palazzo Chigi. Il ministro della Difesa greco Nikos Dendias ha confermato in diretta alla Tv Mega Channel che il traghetto in fiamme ha un’inclinazione di 7 gradi dovuta all’acqua usata per cercare di spegnere l’incendio. Dendias ha dato anche il nome della vittima, Georghios Doulis.  L’autorita’ portuale di Ancona ha creato un punto d’ascolto nella stazione marittima, con personale dell’Anek Lines, per eventuali richieste di assistenza da parte dei parenti delle persone imbarcate sul traghetto Norman Atlantic
 

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La richiesta di aiuto del traghetto Norman Atlantic inviata stamattina dopo la scoperta dell’incendio

UN MORTO PER L’INCENDIO AL TRAGHETTO DELLA NORMAN ATLANTIC 
C’e’ una vittima recuperata dai soccorritori a bordo della Norman Atlantic. Lo ha detto l’ammiraglio Giovanni Pettorino, capo reparto operativo della Guardia Costiera. L’uomo sarebbe morto nel tentativo di abbandonare la nave buttandosi in mare. Il corpo si trova a bordo di una motovedetta che sta rientrando a Brindisi. Sei problemi sarebbero stati riscontrati sul traghetto ‘Norman Atlantic’ nell’ultima ispezione compiuta sulla nave il 19 dicembre 2014, nel porto di Patrasso, dall’organizzazione internazionale ‘Paris Mou’. Lo si legge sul sito dello stesso organismo. Sei ‘deficiencies’ che pero’ non avevano comportato il fermo della nave. E’ intanto salito a 161 il numero delle persone che erano a bordo della Norman Atlantic recuperate dai soccorritori che si trovano in zona. Al momento, rende noto la Marina, l’evacuazione dei passeggeri e dei membri dell’equipaggio avviene solo con gli elicotteri: le condizioni del mare e l’incendio ancora in atto non consentono infatti alle motovedette di avvicinarsi alle fiancate della nave. 49 sono sulla motonave Spirit of Pireus, 36 sono stati presi dalla motonave Aby Jeanette e 17 da un elicottero della Marina e trasferiti sulla motonave Cruise Europa. Altri 9 sono stati recuperati dagli elicotteri di Capitaneria e Aeronautica. In particolare, 49 passeggeri sono ora a bordo dello ”Spirit of Pireus”, un mercantile che si trovava nei paraggi e tra i primi ad accorrere, e 36 sono stati recuperati da ”Mn Aby Jeanette”. Altri 17 sono stati tratti in salvo dagli elicotteri della Marina, 8 dall’elicottero dalle motovedette della Guardia Costiera della Marina e 1 dall’elicottero dell’Aeronautica Militare. A bordo del traghetto Norman Atlantic ci sarebbero ancora circa 317 persone che si trovano nei ponti scoperti della nave.  La Norman Atlantic era stata noleggiata a tempo dalla Anek Lines e il contratto sarebbe scaduto il 17 o 22 gennaio, secondo l’agente ad Ancona, Alessandro Archibugi, per il quale il contratto dovrebbe interrompersi subito per l’impossibilità del traghetto di navigare e l’Anek dovrebbe mettere in servizio sue navi. La ‘Norman Atlantic’ era stata costruita nel 2009. A bordo, riferisce Archibugi, oltre ai passeggeri ci sono 128 camion, 90 auto, due autobus e una moto. E’ previsto per le 18 l’arrivo della Nave San Giorgio della Marina Militare. E’ un italiano, Argilio Giacomazzi, 62 anni, della Spezia, il comandante della Norman Atlantic, la nave traghetto in fiamme nel Mare Adriatico. «Siamo fuori sul ponte, stiamo morendo di freddo e soffochiamo per il fumo, l’incendio si estende sempre di più», dice in diretta dal traghetto in fiamme di uno dei naufraghi greci. Yorgos Stiliaras, parlando alla Tv Megachannel, ha aggiunto «I pavimenti sono bollenti, le persone tremano e tossiscono. Non si sa se ce la faremo». «La nave si è inclinata, siamo in pericolo, bruceremo come topi, non so quanto resisteremo», dice un naufrago greco, Nikos Patheodosiou, a Mega Channel.
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Una delle foto del traghetto della Norman Atlantic in preda alle fiamme

Non è chiaro che cosa abbia scatenato le fiamme cominciate tra le 04:00 e le 06:00 di mattina, nel garage del natante. Alle operazioni di soccorso partecipano sette imbarcazioni private, quattro lance della guardia costiera, tre elicotteri e due aerei dell’aeronautica italiana e greca. La guardia costiera italiana ha inviato un rimorchiatore sul luogo del sinistro. Il ministro greco della Marina Mercantile, Miltiadis Varvitsiotis, ha comunicato che il comando delle operazioni è coordinato dalle autorità italiane, con l’appoggio della Grecia. L’incendio a bordo del traghetto della Norman Atlantic è ancora in atto: secondo il comandante della nave, che ha parlato alla centrale operativa delle Capitanerie di porto, ci sono fiamme vive ma contenute. Al momento i soccorritori non sono riusciti a salire sulla nave per le avverse condizioni meteo. La nave è ingovernabile, sta scarrocciando verso le coste albanesi. L’incendio sviluppatosi nel traghetto della Norman Atlantic sarebbe sotto controllo e le fiamme sarebbero state isolate all’altezza del ponte 5, secondo quanto avrebbe comunicato il comandante alle Capitanerie di porto. Una motovedetta ha raggiunto il traghetto ma le persone non sono ancora state evacuate a causa delle condizioni del mare. Le autorità greche citate dal sito del quotidiano Ekathimerini rendono noto che a bordo del traghetto Norman Atlantic non ci sono feriti e che la nave non è in immediato pericolo di affondare. Altri 8 naufraghi, tra cui 3 bambini e 4 donne, sono state evacuate dal traghetto Norman Atlantic con un elicottero della Guardia Costiera e sono stati trasferiti nella base del 61esimo stormo a Galatina (Lecce). Gli otto sono stati assistiti dai medici e dal personale dell’Aeronautica militare: stanno tutti bene e manifestano solo sintomi di ipotermia. Tra i 6 problemi riscontrati nel traghetto Norman Atlantic ispezionato il 19 dicembre nel porto di Patrasso in Grecia dall’organizzazione internazionale ‘Paris Mou’, il principale riguardava le porte taglia fuoco (“Fire doors/openings in fire-resisting divisions”) che risultavano sulla scheda dell’ispezione come “malfunzionanti”.  Carlo Visentini, armatore del traghetto in fiamme, ribatte che il 19 il traghetto “e’ stato sottoposto ai periodici controlli di funzionalita’, che “hanno confermato lo stato di piena funzionalita’ della nave”. Visentini conferma che nel corso delle verifiche “era stato riscontrato un lieve malfunzionamento di una delle porte tagliafuoco, la numero 112, situata al ponte numero 5, ponte sovrastante a quello da dove sembrerebbe, con le informazioni finora disponibili, essersi sviluppato l’incendio”. Un malfunzionamento, prosegue, che “e’ stato immediatamente eliminato a soddisfazione degli organi ispettivi competenti” e dunque “la nave ha potuto prendere servizio”. Sul Norman Atlantic, conclude l’armatore, “vi sono un totale di 160 fra porte e aperture tagliafuoco”. I tecnici marittimi che avevano ispezionato la nave, avevano anche segnalato la mancanza di alcuni sistemi di emergenza come ad esempio batterie e luci che erano state definite come “missing”, (‘sparite’), ma anche alcuni problemi strutturali. Questi ultimi erano stati segnalati come “not as required”, vale a dire non conformi alle norme. Stando a quanto si legge sul sito dello stesso organismo, il traghetto era anche stato ispezionato alcuni mesi prima, in estate, ma i controlli erano andati bene e non era stato deciso alcuno stop ai viaggi, vale a dire una “detection”. Paris Mou, fondata nel 1982, e’ riconosciuta da decine di Paesi. L’organizzazione si occupa della verifica delle navi straniere nei porti con ispezioni tecniche che valutano lo stato dei sistemi di sicurezza, con particolare attenzione agli impianti antincendio e anche ai dispositivi di emergenza.
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Norman Atlantic: la perturbazione in mare durante le operazioni di recupero e salvataggio

I passeggeri rimasti a bordo del traghetto sostengono, nelle telefonate ai media greci, che le condizioni sono «terribili» dopo che le fiamme si sono impossessate di due terzi dell’imbarcazione (il che contraddice con le informazioni che parlano di incendio sotto controllo). «Stiamo bruciando e affondando, nessuno può salvarci», ha dichiarato allarmato Nikos Papatheodosiou, al telefono con la tv greca. «Per favore, aiutateci, non lasciateci». Le fredde temperature invernali renderebbero anche la sopravvivenza in mare molto difficili a meno che il salvataggio non avvenisse rapidamente. I passeggeri rimasti a bordo sono in attesa sul ponte superiore della nave in modo da rimanere lontani il più possibile dalle fiamme. Una persona in stato di lieve ipotermia che si trovava sulla nave Norman Atlantic in fiamme al largo dell’Albania è stata soccorsa e condotta all’aeroporto militare di Galatina (Lecce) con un elicottero dell’Aeronautica militare del centro Sar di Gioia del Colle. L’uomo, un italiano di 58 anni, è in buone condizioni di salute ed è stato alloggiato al momento nell’infermeria dell’aeroporto.

Il video della diretta televisiva di SKAI sul traghetto Norman Atlantic

Due elicotteri che hanno cercato di raggiungere il Norman Atlantic sono stati costretti a rinunciare a causa del maltempo. Secondo questo giornale greco alcuni passeggeri hanno rotto i finestrini delle stanze del traghetto perché non riuscivano a respirare. Il pavimento bollente fa fondere le scarpe. Al momento l’imbarcazione si trova a circa 20 miglia dalle coste italiane e delle 466 persone a bordo almeno 170 sono riuscite a mettersi in salvo sulle scialuppe. Gli altri passeggeri sono rimasti bloccati, a quanto si apprende, a causa di un black out che sta impedendo di calare in mare le altre barche di salvataggio. Il comandante del traghetto ha dato l’ordine di abbandonare la nave, ma le condizioni del mare stanno ostacolando le operazioni alle quali stanno partecipando elicotteri della marina militare greca. Le autorità italiane hanno inviato vigili del fuoco e navi della capitaneria. L’incendio è scoppiato nel garage quando l’imbarcazione era ancora in acque greche. Il traghetto Norman Atlantic, in avaria in mare aperto dopo l’incendio scoppiato a bordo, ha una capacita’ di 492 passeggeri e può ospitare fino a 195 autovetture. Le sue dotazioni di bordo includono un bar, un ristorante, un negozio e sale comuni per gli ospiti oltre a numerose cabine. Il traghetto dal 2009 sarebbe di proprietà della società italiana Vismar di Navigazione, con sede a Bari.

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Norman Atlanticv, una delle prime foto del traghetto pubblicata su Twitter

L’INCENDIO SUL TRAGHETTO NORMAN ATLANTIC
Il traghetto è gestito dall’operatore marchigiano Agenzia Archibugi. Almeno quattro navi mercantili che si trovavano nel basso Adriatico sono state dirottate nella zona dove si trova il traghetto in fiamme partito dalla Grecia e diretto ad Ancona. Uno di questi avrebbe già raggiunto la zona e preso a bordo le circa 150 persone che si erano calate con le scialuppe. Dell’Italia sono partite anche due motovedette della Guardia Costiera e elicotteri della Marina e dell’Aeronautica. Le onde sono alte 5-6 metri, il vento è di 50 nodi. Ventidue membri dell’equipaggio sono italiani, 34 sono greci. Le navi sul posto cercano di formare un cerchio attorno al traghetto per far diminuire le onde e facilitare le operazioni di salvataggio.  Ci sarebbero anche famiglie con bambini, secondo le frammentarie informazioni che arrivano in Puglia via radio, a bordo del traghetto Norman Atlantic. A bordo vi sarebbero per lo più autotrasportatori. Dalla Puglia sono partiti due rimorchiatori con a bordo mezzi dei vigili del fuoco dal porto di Brindisi con due motovedette della Capitaneria di porto. Motovedette sono partite anche da Santa Maria di Leuca e da Otranto, che è la località italiana più vicina alla zona dell’emergenza. Impegnati nelle operazioni anche alcuni elicotteri, due della Guardia costiera e uno della Marina militare partiti da Catania e da Grottaglie.
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Il traghetto della Norman Atlantic in porto

Proseguono le operazioni di soccorso dei passeggeri della nave Norman Atlantic: sul posto sono già arrivate, secondo la televisione greca Skai, sette navi passeggeri, quattro navi della guardia costiera, tre elicotteri e due aerei. Intanto fanno rotta verso la Norman Atlantic un nave rimorchiatore italiano e una nave dei pompieri greci partita da Igoumenitsa. Due altri rimorchiatori con a bordo squadre dei vigili del fuoco sono partiti questa mattina a distanza di alcune ore l’uno dall’altro per interventi di soccorso al traghetto della Norman Atlantic in fiamme al largo di Valona. In questo video della tv greca si vedono alcune immagini del traghetto della Norman Atlantic al largo dell’isola di Corfù mentre proseguono le operazioni di salvataggio:

Sul posto si è diretta anche una motovedetta della Capitaneria di porto, mentre un’altra motovedetta dei vigili del fuoco partita stamani è dovuta rientrare in porto per le avverse condizioni del mare. Nella zona in cui si trova il traghetto è diretto anche un elicottero della Marina militare decollato dall’aeroporto di Grottaglie.
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Il traghetto della Norman Atlantic in mare

I SOCCORSI PER IL TRAGHETTO NORMAN ATLANTIC
L’incendio nel garage della nave è scoppiato, secondo i media locali, intorno alle 5.30 di questa mattina (le 4.30 in Italia), per cause ancora ignote. Attualmente sono stati portati in salvo su altre navi 150 presone mentre il forte vento e il mare agitato rendono difficile l’opera di soccorso. Sul posto sono già arrivate due navi che a causa delle condizioni del mare non riescono ad avvicinare il traghetto per prendere a bordo i passeggeri, mentre un’altra nave ed un elicottero dell’esercito greco stanno per arrivare sul posto.  Il comandante del traghetto della Norman Atlantic ha lanciato l’abbandono nave dopo l’incendio scoppiato nei garage. Circa 150 delle 400 persone che si trovano a bordo tra passeggeri ed equipaggio, sono già riusciti ad abbandonare la nave e si trovano a bordo delle scialuppe di salvataggio. Il resto si è invece rifugiato ai piani alti del traghetto in quanto un blackout elettrico starebbe impedendo la possibilità di calare le altre scialuppe. L’incidente è avvenuto a circa 22 chilometri da Valona. Sul posto oltre a vigili del fuoco e capitaneria si sta dirigendo anche un elicottero della Marina Militare.  A causa delle pessime condizioni del mare trasferirli sulle navi di soccorso greche è molto difficoltoso.
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Norman Atlantic: il tragitto del traghetto che arriva ad Ancona

Scrivono i giornali greci che 150 persone su 466 sono già sulle scialuppe di salvataggio e le stanno trasportando su una nave da carico chiamata «Spirito del Pireo». Le operazioni di salvataggio sono rallentate, scrivono i media greci, dal fatto che l’equipaggio parla solo italiano. Le condizioni meteorologiche impediscono le operazioni di salvataggio. Uno dei problemi è l’utilizzo di una grande scialuppa che si trova sul lato della nave dove è scoppiato l’incendio, e che per questo è difficile da far ammarare. I passeggeri indossano i giubbotti di salvataggio, ma tuffarsi in acqua potrebbe essere lo stesso pericoloso a causa delle condizioni del mare.
Norman Atlantic, il traghetto in fiamme
Norman Atlantic, il traghetto in fiamme

IL TRAGHETTO NORMAN ATLANTIC DA IGOUMENITSA AD ANCONA
«Le condizioni del mare non sono buone, si lavora con difficoltà, speriamo che tutto vada bene», ha detto alla stazione televisiva privata il ministro greco della Difesa, Nikos Dendias, che segue i soccorsi. Il ministro della Marina Mercantile, Miltiadis Varvitsiotis, ha detto che «le autorità greche sono in contatto con quelle italiane in quanto la nave si trova a 22 miglia nautiche dalle coste italiane». Secondo le prime informazione dei vigili del fuoco che stanno raggiungendo il traghetto con diverse squadre, sarebbero state calate le scialuppe e centinaia di persone sarebbero in mare. L’incidente, sempre secondo quanto si apprende, sarebbe avvenuto in acque greche e dunque spetterebbe a quel paese il coordinamento dei soccorsi. A bordo del traghetto ci sarebbero circa 400 persone. Vigili del fuoco, a bordo dei mezzi delle capitanerie sono partiti da Brindisi e Barletta. Secondo i media greci, alcune scialuppe sarebbero state distrutte dalle fiamme, mentre alcuni elicotteri della marina ellenica sarebbero in attesa di avvicinarsi al traghetto per portare in salvo altri passeggeri. Quando la nave si trovava appena fuori Othonous, alle 4 del mattino di domenica, nel parcheggio due camion hanno preso fuoco. L’incendio si è diffuso rapidamente in tutta la nave. «Pregate per noi, stiamo bruciando» è l’appello lanciato da una donna sulla nave. Diversi passeggeri hanno cominciato a buttarsi in mare.«Il calore sta sciogliendo le nostre scarpe», ha detto un altro passeggero del traghetto.
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DI CHI È LA NORMAN ATLANTIC
La Norman Atlantic, varata nel 2009 nei cantieri Visentini, in provincia di Rovigo, può ospitare 836 passeggeri e circa 250 auto, e sino a qualche anno fa batteva la bandiera dei Quattro Mori. La nave costruita per la società Akeman Street venne inizialmente noleggiata dalla compagnia di navigazione T-Link lines, per la rotta Genova Voltri-Termini Imerese, e poi nel 2011 noleggiata dalla Regione Sardegna, attraverso la società marittima controllata Saremar, per dar vita a quella che venne chiamata la “Flotta Sarda” per contrastare il caro-traghetti ed offrire un servizio in più per l’isola rispetto alle tradizionali compagnie private. Così il traghetto, lungo circa 180 metri e con una velocità di oltre 21 nodi, venne rinominato “Scintu”, in ricordo dell’eroe della Brigata Sassari Raimondo Scintu, e impiegato dal 15 giugno 2011 al 15 settembre 2011 sulla tratta fra Golfo Aranci e Civitavecchia, e l’anno successivo, dal 16 gennaio, sulla Olbia-Civitavecchia assieme al gemello “Dimonios”, appellativo assegnato ai soldati della Brigata sarda. Conclusa l’esperienza della Flotta Sarda dal settembre 2012 la nave è rimasta nel porto di Oristano e una volta scaduto il noleggio con la Saremar gli armatori hanno siglato un contratto con la Grandi Navi Veloci per la Genova-Palermo sostituendo provvisoriamente la Splendid, impegnata in manutenzioni. Nel 2013 il traghetto è quindi noleggiato alla Moby per il trasporto sulla Livorno-Olbia. Infine dal dicembre di quest’anno è stata noleggiata alla greca Anek Lines per il collegamento Venezia- Igoumenitsa-Patrasso.

I TWEET SULLA DIRETTA DEL NAUFRAGIO DELLA NORMAN ATLANTIC


La posizione delle navi di soccorso rispetto al traghetto Norman Atlantic
La posizione delle navi di soccorso rispetto al traghetto Norman Atlantic

Il presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, ha appena twittato sull’accaduto:


IL NAUFRAGIO DELLA HELLEANNA
Il naufragio della Helleanna avvenne il 28 agosto del 1971 sulla rotta tra Ancona e Patrasso, racconta Wikipedia, a causa di una fuga di gas dai locali della cucina che provocò un forte incendio. Al momento del disastro, la nave, diretta verso Ancona con 1174 passeggeri (circa il doppio dei 620 consentiti) e circa 200 autovetture, era a 25 miglia nautiche a nord di Brindisi e a 9 miglia nautiche a largo di Torre Canne, nei pressi di Monopoli. Delle dodici scialuppe di salvataggio più della metà avevano gli argani bloccati e non poterono essere calate in mare. Di quelle calate, una, a causa dell’eccessivo affollamento, si ribaltò. L’incidente provocò più di 20 morti di diversa nazionalità, tra cui italiani, francesi e greci, e circa 270 feriti.

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